Dal nostro passato giungono schiere di opere incompiute, lasciate a metà, o realizzate male, desideri passeggeri, pensieri malvagi, parole dette precipitosamente, multiformi influenze del male.

Tutto questo grida contro di noi, e ci insegue.

Tuttavia esiste un rifugio e una fortezza: è in Cristo, il Signore.

Egli ha portato i nostri peccati nel Suo corpo sulla croce. Cristo ci ha riscattato dalla maledizione della legge, dopo essere divenuto maledizione per noi.

Egli è il mio Rifugio, proprio come la roccia nel deserto, che attira il calore insopportabile del sole di mezzogiorno, per poi emanare la sua frescura e l’ombra refrigerante su coloro che riposano nelle sue fenditure.

Egli è il mio Rifugio, proprio come le piccole imbarcazioni trovano riparo dentro il porto, mentre gli scogli rocciosi le circondano e le proteggono, subendo le sferzate violente delle onde che si abbattono su loro, sollevando alti spruzzi.

Egli è il mio Rifugio, come le mura enormi della roccaforte, che sopportano i colpi delle bordate nemiche, affinché coloro che cercano protezione possano stare al sicuro.
Così il Signore, che è il mio Rifugio, ha affrontato i miei nemici e, in virtù della Sua morte, li ha messi a tacere per sempre.

Adesso “non c’è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù”.

A tutto ciò che proviene dal passato il Signore impone di far silenzio. “Io dico al Signore: ‘Tu sei il mio rifugio’”.

Ma non finisce qui. Subito dopo incontriamo un’altra dichiarazione: “Tu sei il mio Rifugio e la mia Fortezza”.

Un rifugio è il luogo in cui posso nascondermi dai miei peccati.

Una fortezza è il luogo dove mi dirigo per combatterli.

Fai del Signore il tuo Rifugio, e sali i gradini che portano ai bastioni della Fortezza.

Voglio fuggire dai miei peccati fino a quando troverò il mio Signore; in Lui, la mia Roccaforte inespugnabile, io li sconfiggerò tutti.

Questo, anima mia, è il segreto della vittoria.

Fuori da quel Rifugio sei rovinata, ma dentro la Fortezza sei vincitrice.

Il peccato può intimarmi la resa, può suonare la tromba, tendere l’arco e parlare con orgoglio, ma il Signore è la mia Fortezza.

Allora permettetemi di proclamare la vittoria con coraggio.
In Lui io posso sconfiggere i miei nemici.

Facciamo del nostro glorioso Signore, della Sua benevolenza e della Sua potenza, le mura della fortezza che si eleva tra noi e i nostri peccati.

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