CAPIRE I TUOI DESIDERI (2)
Per crescere nel rapporto con Dio, è necessario spostarsi dalla categoria “dovrei” a quella “voglio”. Il giudizio basilare, la primissima valutazione di ogni esperienza è quella che lo psicologo Jonathan Haidt definisce “metro del gradimento”, cioè “mi piace-non mi piace”. Questo “metro” si attiva il giorno della nascita. Per esempio, i ricettori del gusto nei bambini sono ben sviluppati, perciò i primi giudizi riguardano ciò che entra in bocca: “mi piace-ne voglio ancora” oppure “non mi piace-lo sputo”. Nel corso della crescita, tutto viene valutato con questo metro, senza nemmeno farlo volontariamente. Ogni suono, ogni conversazione, ogni assaggio, tutto si registra in positivo o in negativo sulla nostra scala di gradimento. Anche le persone. In ogni conversazione, per quanto breve, sei attratto da certe persone e non da altre. Qualcosa in te dice: “Mi piace questa persona, mi piace questa conversazione”. È sempre così. Allora, ecco una domanda interessante: “Ti piace Dio?” Potrebbe suonare un po’ strana, ma se non ti piace trascorrere del tempo con Lui, non lo farai. E devi essere onesto su questo, perché non si può bendare Dio. Nelle Scritture, la vita Cristiana è paragonata a una maratona di 42 km. Al chilometro trentotto, non importa se pensi di dover finire, finirai solo se lo vuoi. In altre parole, il tuo “voglio” ti manda avanti quando il tuo “dovrei” pensa sia più facile mollare. Scrive il salmista: “Servite il Signore con letizia”, infatti nient’altro ti permette di proseguire nel tempo.
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