C’è chi cerca Dio in preghiera perché ha un problema, un bisogno impellente o una malattia. Definiremo questa, una preghiera costretta dagli eventi! C’è anche chi prega per abitudine, ed è quella che si addice all’uomo religioso! Eppure l’incontro con Dio è molto più di tutto questo. Perché fin qui abbiamo descritto la preghiera della mente, della ragione e perfino dei pensieri oppressi ed aggravati dalle circostanze. Ma Isaia ci parla invece del desiderio dell’anima e della ricerca dello spirito dell’uomo interiore. È un incontro solenne e nello stesso tempo confidenziale, è un parlare ma anche un ragionare con lo spirito. Quando andiamo davanti al Suo cospetto noi non temiamo nel dichiararci apertamente spogliandoci del nostro ego perché è così che Egli ci riveste dell’identità di Cristo.
Ricordo il mio primo incontro da adolescente con lo Spirito Santo quando verso le tre di mattina mi senti toccare come di chi ti vuole svegliare. Non ebbi paura! Senti un forte desiderio di andare a pregare e sapevo che lo Spirito Santo voleva incontrarmi. Così mi alzai e andai in ginocchio nel soggiorno prostrandomi appoggiato sul divano. L’anima mia da quella notte non ha smesso di desiderare di incontrarlo e il mio spirito di cercare la Sua presenza tangibile. Perché Gesú è il vivente! Potrai pregare motivato da mille situazioni, potrai farlo in qualsiasi momento ma non sarà mai lo stesso di quando l’anima tua desidera stare in Sua presenza. Tu incontri lo Sposo Eterno, tu ascolti l’amico vero, tu sei profondamente consolato dallo Spirito Santo, tu sei nutrito, soddisfatto, pienamente appagato, istruito, ripreso per imparare la Sua Giustizia e farne parte.
Che idea ti sei fatta della presenza di Dio? Che cosa ti porta a cercarlo? Lo preghi perché costretto dagli eventi o perché l’anima tua lo desidera?
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