Lo sciacallo!

 

“Davide domandò al giovane che gli raccontava queste cose: «Come sai tu che Saul e Gionatan, suo figlio, sono morti?» Il giovane che gli raccontava queste cose, disse: «Mi trovavo per caso sul monte Ghilboa e vidi Saul che si appoggiava sulla sua lancia e i carri e i cavalieri stavano per raggiungerlo. Egli si voltò indietro, mi vide e mi chiamò. Io risposi: “Eccomi”. Egli mi chiese: “Chi sei?” Gli risposi: “Sono un Amalechita”. Egli mi disse: “Avvicìnati a me e finiscimi, perché sono preso da vertigine, anche se sono ancora vivo”. Io dunque mi avvicinai e lo uccisi, perché sapevo che, una volta caduto, non avrebbe potuto vivere. Poi presi il diadema che egli aveva in capo, il braccialetto che aveva al braccio, e li ho portati qui al mio signore». (1Samuele 1:5-10)

Il termine sciacallo, figurativamente, si attribuisce a soggetto privo di scrupoli che sfrutta le disgrazie altrui a proprio vantaggio.

Il giovane Amalechita del nostro testo, pensando che Davide fosse animato da desideri di vendetta, attribuì a se stesso il merito di aver inflitto il colpo finale a Saul, sperando così, di ricevere il meritato premio.

Nonostante Saul avesse fatto soffrire Davide ingiustamente e per molto tempo, poiché animato da invidia e perseguitandolo senza motivo, la notizia della sua morte e quella di Gionathan, provocò un profondo e sincero dolore in Davide.

Il giovane fu completamente spiazzato dalla reazione di Davide; altro che ricompensa, fu giustiziato senza indugio. La sua versione decretò la sua condanna a morte senza appello!

Che Dio ci aiuti a non sfruttare mai a nostro vantaggio le disgrazie altrui, ovvero, speculando sulle sofferenze ed errori degli altri; quasi come se provassimo piacere nel vederli crollare sotto il peso delle avversità.

Forse oggi più che per il passato, alcuni stravaganti soggetti, non meglio identificati; una sorta nuvole senz’acqua, vacanti anche per il web, alcuni in incognito, altri in modo palese, affamati di “scandali”, non vedono l’ora di infierire con sommaria giustizia sui malcapitati di turno.

Non meno responsabile è la posizione di coloro che, divertiti, guardano, osservano, così come fanno quelli che con i telefonini riprendono, compiaciuti, scene di inaudita violenza, nella speranza che il loro “sacrificio” venga ricompensato da tante visualizzazioni e molti LIKE.

La Parola di Dio ci insegna e ci esorta a non aver tali sentimenti ed a stare lontani da tutti coloro che sperperano sulle sofferenze e gli sbagli del prossimo.

Anzi, la Sacra Scrittura va oltre ed afferma: “Fratelli, se uno viene sorpreso in colpa, voi, che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine. Bada bene a te stesso, che anche tu non sia tentato.” (Galati 6:1)

Nessun motivo potrà giustificare il comportamento dell’Amalechita; sia esso definito “diritto all’informazione o amore per la verità”.

La benedizione del Signore riposa su tutti coloro che si adoperano alla pace e coprono con il mantello della Grazia le colpe e debolezze degli altri così come Sem e Iafet coprirono con il loro mantello la nudità del loro padre Noè (Genesi 9:23).

Ma per gli “sciacalli” non vi sarà nessuna ricompensa, se non il Giudizio di Dio!

Spero di non avervi angosciato con questa considerazione; se così fosse, mi scuso; non era mia intenzione; mi proponevo solo di sensibilizzare su di un argomento di grande attualità che talvolta, se tutto va bene, ferisce e lascia mezzo morto il malcapitato di turno.

Pace e buona serata!

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