SUPERARE LO STRESS (2)
Il secondo principio è sapere a chi vogliamo far piacere. Gesù non cercò di compiacere tutti; dunque non ti sembra folle voler fare qualcosa che nemmeno Dio ha fatto? Per Gesù era ben chiaro: “Io voglio far piacere a Dio, punto!” E Dio rispose: “Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto” (Matteo 3:17). Perdendo di vista a chi stai cercando di compiacere, cederai sempre a queste tre cose: Critica: perché sei troppo preoccupato di quello che gli altri pensano di te; Competitività: perché hai paura che qualcuno ti scavalchi; Conflittualità: perché ti senti minacciato da chiunque sia in disaccordo con te. Gesù disse: “Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose [per cui siete stressati] vi saranno date in più” (Matteo 6:33). Mantenendo lo sguardo fisso sulla volontà di Dio, semplifichi la tua vita!
Farai sempre la cosa giusta, quella che piace a Lui, senza preoccuparti di ciò che gli altri, chiunque essi siano, pensano. Noi amiamo incolpare dello stress altre persone o i nostri doveri: “Tu mi hai fatto fare… Io ho dovuto… Sono stato obbligato…” In realtà, sono poche le cose, a parte il nostro lavoro, che dobbiamo fare. Quindi, quello che davvero diciamo è: “Ho scelto di … (completa tu cosa) perché non volevo gestire le conseguenze”. Raramente qualcuno ci obbliga a fare qualcosa, dunque non possiamo incolpare gli altri del nostro stress. Quando ci sentiamo sotto pressione, significa che abbiamo scelto di permettere ad altri di porci sotto pressione. Il fatto è che non siamo vittime, a meno che noi stessi non ci mettiamo in quella posizione, permettendo alle richieste esterne di pressarci e generare stress.
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