ERO CIECO, ORA “VEDO”!-Mi chiamo Filippo
Mi chiamo Filippo e ho 22 anni. Vengo da una famiglia dove ho ricevuto una buona educazione e buoni principi; non sono mai stato un ragazzo che ha frequentato compagnie o luoghi strani. Per questo motivo mi sembrava di essere “giusto” davanti agli occhi di Dio. Non avevo alcun vizio quindi non mi sentivo un peccatore. L’unico problema però, era proprio questo: il peccato che dimorava dentro di me, difatti “tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” (Romani 3).
Dentro di me esisteva la consapevolezza che potesse esistere un “Dio” che guidava e vedeva tutto dall’alto, ma mi sembrava talmente lontano da noi da non poterlo incontrare mai. Avevo rispetto della sua Parola, sapevo che la Bibbia era un libro importante e sacro, ma credevo che tutto ciò che c’era scritto fosse stato qualcosa che era accaduto 2000 anni fa e che non poteva più succedere.
Anche se non avevo nessun vizio, dentro di me c’era un vuoto che né amici, famiglia o qualunque altra cosa potevano colmare. Perciò mi sentivo sempre solo, incompreso e triste. Oltre a queste cose, all’età di 16 anni persi la vista gradualmente e rimasi cieco a causa di una malattia (glaucoma). Questo problema comunque riuscii a superarlo senza traumi, andando avanti con ottimismo senza scoraggiarmi mai, però dentro di me rimaneva sempre quella “malattia” che sembrava inguaribile.
Poi la mia vita e quella della mia famiglia cominciarono a cambiare grazie ad alcuni amici che ci parlavano del Signore Gesù. All’inizio ci sembrava tutto strano e affascinante, così iniziammo a frequentare la Chiesa Evangelica. Non avevo mai sentito parlare del Signore in quel modo, pensavo che Dio fosse morto sulla croce e che non si curasse più di noi, invece quelle parole pian piano toccarono il mio cuore.
Il pomeriggio del 06/04/2007, mentre ero chiuso dentro la mia cameretta, incominciai a cercare con tutto me stesso il Signore come non avevo mai fatto prima d’allora, come sta scritto in Matteo 6: “Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto te ne darà la ricompensa”. In quel momento tutta la tristezza, dolore, solitudine che avevo scomparvero totalmente dal mio cuore ed incominciarono a nascere in me sentimenti d’amore, gioia, pace che non avevo mai provato.
Così quel pomeriggio pregai ravvedendomi e confessando tutti i peccati che avevo commesso fino ad allora. Il Signore si era fatto conoscere da me dandomi la vita eterna mediante la salvezza. In quell’istante mi resi conto del sacrificio che il Gesù aveva fatto per me morendo sulla croce e purificandomi, con il sangue versato, da ogni peccato (“In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia” – Efesini 1).
Oggi la mia vita e la vita della mia famiglia è cambiata totalmente; adesso serviamo il Signore, Egli non ci fa mancare mai niente e ci benedice con il Suo amore. Non mi pento della scelta che ho fatto, se dovessi tornare indietro la rifarei ancora, perché come sta scritto: “Il mio orecchio aveva sentito parlare di te, ma ora l’occhio mio t’ha visto” (Giobbe 42:5).
A volte, dalle cose apparentemente negative, come ad esempio è la mia cecità, possono nascere cose meravigliose, tutto coopera al bene per coloro che credono in Dio. Forse, se non avessi perso la vista, non avrei mai conosciuto il Signore. Questo non potrò mai saperlo, ma una cosa so: “che ero cieco (spiritualmente) e ora ci vedo” (Giovanni 9:25).
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