REALTA’ CRISTIANE DIMENTICATE
Con l’avvento dei moderni social media anche certe realtà cristiane molto serie e importanti si sono tristemente inflazionate e banalizzate perdendo gran parte del loro valore originale. Alcuni esempi:
1. La PREGHIERA. Con WhatsApp ci giungono ogni giorno richieste di preghiera a decine e immediate seguono, certamente sincere, le promesse: “Preghiamo…, sei nei nostri pensieri e nelle nostre preghiere…!” e poi le immancabili manine giunte 🙏🏻 – Ma quanto si prega veramente per quei bisognosi? L’intercessione fraterna non è fatta di manine congiunte!
2. La BIBBIA. Una pioggia di immaginette sapientemente create con versetti biblici (rigorosamente scelti tra i più incoraggianti!) apparentemente destinati ad alimentare la fede per la vittoria e il successo cristiano, spesso finiscono invece per generare solo un miope ed illusorio ottimismo umano in coloro che vivono un “cristianesimo” scadente e superficiale, perché omettono di citare le condizioni poste da Dio per il conseguimento della vittoria e del successo.
“Tutte le cose cooperano al bene… (non di chiunque!) …di quelli che amano Dio”! E chi ama Dio non calpesta la Sua Parola, ma la osserva. Gesù ha detto “Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti” (Giov 14:15). Non basta dire “Coraggio, Dio è con te”, bisogna dire anche “…se tu sei con Lui”!
3. L’APPROVAZIONE, il consenso, il plauso… ormai si chiama “like… mi piace”! E si rischia di ricercarlo più dell’approvazione di Dio. La Bibbia dice: “Studiati di presentare te stesso approvato dinanzi a Dio…” (II° Timoteo 2:15). Facciamo dunque attenzione a non sentirci appagati dai numerosi “like” rinunciando a domandarci se piace al Signore. Cantiamo e riflettiamo su questo: “…mi chiedo se il Signore è soddisfatto… Io voglio vivere per Lui!”.
4. Il RISVEGLIO spirituale, ossia la “GLORIA DI DIO”. Certamente la Gloria di Dio non la vedremo sul web ma in preghiera. Il risveglio di cui abbiamo bisogno non è quello provocato e confezionato dalla tecnologia ma quello prodotto dalla consacrazione e dalla santificazione dei cristiani. Mosè vide la Gloria di Dio dopo aver trascorso un lunghissimo tempo sul monte (elevazione, consacrazione), in preghiera, a tu per tu con Dio. E quando ridiscese il suo volto rifletteva la Luce divina nella Quale si era immerso e che lo aveva compenetrato. Salomone vide anche lui la Gloria di Dio quando dedicò al Signore il magnifico Tempio che aveva edificato. E quale Gloria! Era tale che i sacerdoti stessi non poterono restare nel Tempio. Ed è scritto che “Salomone immolò, come sacrificio di riconoscenza al SIGNORE, ventiduemila buoi e centoventimila pecore”! (I° Re 8:63). E non era un sacrificio “virtuale”! Riflettiamo.
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