“….poiché io HO IMPARATO ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo. So vivere nella povertà e anche nell’abbondanza; in tutto e per tutto HO IMPARATO a essere saziato e ad aver fame; a essere nell’abbondanza e nell’indigenza. ” (Fil. 4:11-12)
La contentezza non fa parte della nostra natura umana. Di solito siamo propensi a lamentarci di quello che non abbiamo o, addirittura, ad invidiare quello che gli altri hanno!
Per le ragioni sopra evidenziate, la contentezza è una “materia” che non piace; eppure, la gratitudine, getta le basi per esperienze spirituali superiori.
Essere contenti, non significa “accontentarsi”; come se il Signore non dovesse fare più nulla per noi, ma essa si configura in quella riconoscenza che onora Dio e ci apre le porte per innumerevoli benedizioni!
Certo; non si nasce “imparati”, ma un po’ alla volta; piano piano, ai piedi del Maestro, diventeremo ottimi discepoli.
Quindi, parti col piede giusto; smettila di lamentarti! Siedi al tuo “banco” e inizia la tua preghiera con il ringraziamento e la lode e, poi, presenta le tue necessità al Trono della Grazia e vedrai che Dio supplirà splenditamente; alla Sua Maniera, ad ogni tuo bisogno!
La gratitudine allarga il Cuore di Dio! Lo sapevi questo?
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