Ho fatto la mia parte!

 

“Io ho detto loro: “Chi ha dell’oro se lo levi di dosso!” Essi me l’hanno dato; io l’ho buttato nel fuoco e ne è venuto fuori questo vitello».” (Esodo 32:24)
Mosè chiese spiegazioni ad Aaronne, suo fratello, sul suo operato e come mai, in sua assenza, non avesse fatto nulla per evitare lo scempio di un vitello d’oro.
Aaronne provò a giustificarsi dicendo che ogni suo eventuale tentativo sarebbe stato inutile, perciò, il popolo d’Israele andava assecondato a motivo della sua brutta natura, il che, tradotto vuol dire: “Non potevo farci nulla!”
Sotto qualche aspetto possiamo essere d’accordo con Aaronne ed accettare il fatto che il popolo era senza freno, ma da qui a non dire nulla, cesellare uno stampo, costruire un altare e buttarla in cagnara (la chiamò festa in onore del Signore v. 5), ma era solo una baraonda, ce ne vuole.
La scusa di Aaronne non giustifica nessuno! A prescindere dalla responsabilità che singolarmente abbiamo, ognuno di noi deve coraggiosamente fare la sua parte, anche se il male non si potrà evitare, esso però, non deve vederci ne’ silenti ne’ alleati.
Aaronne fu responsabile per non aver neppure tentato a farli riflettere; almeno a provarci; neppure quello!
Dio ci aiuti a non nasconderci, come Aaronne, dietro questa scusa: “Non ho potuto fare nulla perché sarebbe stato inutile!”, piuttosto, proviamoci!
Facciamo la nostra parte; parliamo di Gesù a tutti, indistintamente; proponiamoci come esempi, dissociandoci da ogni opera malvagia, nonché, incoraggiare, esortare e consigliare a fare il bene e quando ci sarà chiesto conto del nostro operato, potremo rispondere: “Per la Grazia di Dio ed al di là dei riscontri, ho fatto la mia parte!”
Pace

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