“Perché Egli (Dio) fa la piaga, ma poi la fascia; ferisce, ma le sue mani guariscono.” Giobbe 5.18
In un caldo giorno d’estate, nel sud della Florida, un bambino decise di andare a nuotare nella laguna dietro casa sua. Uscì dalla porta posteriore correndo e si gettò in acqua nuotando felice. Sua madre lo guardava dalla casa attraverso la finestra ma vide, con orrore, quello che stava succedendo. Corse subito verso suo figlio gridando il più forte che poteva. Sentendo le urla, il bambino si allarmò e nuotò con forza verso la madre, ma era ormai troppo tardi. La mamma afferrò con tutta forza il bambino per le braccia, proprio nel momento in cui il grosso coccodrillo gli afferrava le gambe. La donna tirava determinata con tutta la forza del suo cuore ma il coccodrillo sembrava più forte. Il suo amore per il figlio la spingeva a non mollare la presa.
Un uomo, passando da quella zona, sentì le grida e si precipitò sul posto con una pistola e, senza alcun ripensamento, uccise il grosso animale. Il bimbo si salvò e, anche se le sue gambe erano ferite gravemente, ma alla fine di tutto poté di nuovo camminare. Quando uscì dal trauma, un giornalista domandò al bambino se voleva mostrargli le cicatrici sulle sue gambe. Il bimbo sollevò i pantaloni e mostrò il segno delle profonde ferite e i lembi di carne che mancavano dai polpacci. Poi il bambino, a sorpresa del giornalista, aggiunse: «Le cicatrici più importanti cicatrici che deve vedere sono queste!» E con grande orgoglio fece notare le sue braccia che portavano dei tagli profondi, che erano i segni delle unghie di sua madre che l’avevano stretto con forza. “Ho queste cicatrici perché la mamma non mi ha lasciato tra le fauci del coccodrillo, ma proprio procurandomi questi segni che mi ha salvato la vita!”
Anche noi possiamo portare le cicatrici di un passato doloroso. Il peccato, di una vita lontana da Dio, lascia sempre dei segni che il più delle volte sono indelebili: matrimoni distrutti, l’amore perso di un figlio che non ci considera più, una vita fatta di fallimenti continui… sono solo alcune delle cicatrici che rappresentano l’impronta del peccato che ci signoreggiava. Ma ora, possiamo portare le impronte di Dio quando ci ha sostenuto con forza per non permettere che cadessimo fra gli artigli del male. Quante volte Dio a causa della durezza del nostro cuore e della nostra disubbidienza, permette situazioni o circostanze che portano sofferenza e dolore, ma in realtà sono i segni del profondo amore che Dio ha per noi e che ci afferra talmente forte per impedirci di andare lontani da Lui. Egli cerca di preservarci dalle fauci del peccato. Quelle cicatrici ricordano perciò che, se qualche volta la tua anima ha sofferto, è perché Dio ti ha afferrato forte, proprio perché tu non ti perdessi definitivamente nel fondo del lago in pasto al nemico dell’anima tua. Se vuoi, oggi, proprio grazie alla forza dell’amore di Dio tu puoi avere la vita salva per l’eternità!
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