Avrai letto qualche volta questo versetto sul muro dietro il pulpito di una chiesa.
Vorrei dirti tuttavia, che non si tratta solo di sentimento, si tratta di essenza.
L’amore come sentimento può manifestarsi solo se c’è un tu a cui rivolgerlo. E sarebbe piuttosto riduttivo considerare che Dio abbia creato l’Uomo perché si sentiva solo e doveva avere qualcuno su cui riversare il Suo Amore, sei d’accordo?
Tu ed io, sappiamo infatti che Dio, non è solo, bensì uno e trino (Dio Padre, Figlio e Spirito Santo): “facciamo l’uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza” (Genesi 1:26), il verbo al plurale fornisce una prima conferma, e a me piace pensare che nell’atto creativo dell’uomo si nasconda anche il desiderio, in certo qual modo, di allargare la famiglia.
Apparentemente la faccenda pare non avere successo, perché dalla creazione alla separazione il passo è stato relativamente breve, conoscerai sicuramente la storia.
Ma per Dio, che è Amore inteso come essenza, la separazione non è accettabile e il divorzio assolutamente inconcepibile. Perciò mette in campo il Suo piano per ripristinare la relazione familiare.
Dopo i primi tentativi passati per il diluvio e l’arca, sfociati nel disastro della torre di Babele, trovi il racconto dettagliato nei primi undici capitoli della Genesi, Dio sceglie Abramo. “… e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra” (Genesi 12:3).
Sono passati secoli ma il piano è sempre in essere! Nonostante le molte cadute e i molti intoppi Dio punta ancora sull’allargamento della famiglia.
Oggi l’attacco alla famiglia è più che mai presente e subdolo ma Dio avverte di non mettersi contro la Sua famiglia, “… così parla il Signore: …chi tocca voi, tocca la pupilla dell’occhio suo” (Zaccaria 2:8).
Uno dei significati di famiglia che ho trovato nel dizionario è “il complesso delle persone di una stessa discendenza, legate al vincolo del sangue e della tradizione”. Alla luce dei fatti del Nuovo Testamento suona piuttosto forte, vero?
Apparentemente quel famoso venerdì sera sembrava tutto perduto perché quelli che avevano ricevuto l’invito a far parte della famiglia da parte di Gesù, non solo avevano rifiutato, ma addirittura avevano finito per ucciderlo. Tuttavia, verso la fine del week-end, quella stessa domenica mattina, Dio Padre mediante lo Spirito Santo resuscita il Figlio, azione una e trina di potenza e amore. Alleluia!
Il piano di Dio è ancora in essere: “Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” (Matteo 28: 18-19). Cioè a dire: “avrei il potere di annichilirvi, ma ancora una volta punto su di voi! (Il divorzio per Me è inconcepibile) andate a proporre l’appartenenza alla famiglia di Dio e sancitela immergendola nella Trinità, affinché la mia casa sia piena” (Luca 14: 23).
Se, come me, anche tu appartieni alla famiglia, allora sei un figlio di Dio, un Cristiano della Sua Chiesa e un membro del Suo Corpo. E se lo sanno gli esperti della comunicazione che il linguaggio del corpo è sicuramente più efficace di quello verbale, deve per forza saperlo anche Gesù, ed è per questo che ha voluto affidare il Grande Mandato all’efficacia del linguaggio del Suo Corpo, dunque anche a te e a me. Dai, andiamo!
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