La notte in cui il Titanic affondò il 14 aprile 1912…1.528 persone andarono nelle acque gelide.
Al tempo del disastro del Titanic, John Harper (Pastore Evangelico) aveva 39 anni, vedovo con una figlia di sei anni, Annie Jessie. Era in viaggio verso Chicago con sua figlia e sua sorella Jessie W. Leitch per andare a predicare alla Moody Church per diverse settimane, dov’era stato come ministro ospite l’autunno precedente. Quando la nave fu colpita da un iceberg la notte del 14 aprile 1912, sua figlia e sua sorella vennero imbarcate su una scialuppa di salvataggio, ma Harper rimase a bordo e e si lanciò poi in acqua una volta che la nave iniziò ad affondare. Alcuni sopravvissuti raccontarono che Harper predicò il messaggio del Vangelo fino alla fine (Predicando Atti 16:31), prima a bordo della nave che affondava e poi tra coloro che erano nell’acqua gelata, nella quale egli stesso poi morì:
Il Pastore Harper predicò ad un giovane che si era arrampicato su un pezzo di detriti e gli chiese tra un respiro e l’altro:”Sei salvato?”, Il giovane rispose che non lo era.
John Harper si tolse quindi il giubbotto di salvataggio, lo gettò sull’uomo e disse “Ecco allora, hai bisogno di questo più di me …” e nuotò via verso altre persone.
Pochi minuti dopo il Pastore tornò a nuotare verso il giovane e riuscì a condurlo alla salvezza.
Delle 1.528 persone che sono andate in acqua quella notte, sei sono state salvate dalle scialuppe di salvataggio. Uno di questi era questo giovane sui detriti.
Quattro anni dopo, durante una riunione di sopravvissuti, questo giovane si alzò e in lacrime raccontò come John Harper lo aveva condotto a Cristo.
Il Pastore Harper aveva provato a nuotare per aiutare altre persone, ma a causa del freddo intenso, era diventato troppo debole per nuotare. Le sue ultime parole prima di andare nelle acque gelide furono “Credi nel nome del Signore Gesù e sarai salvato”.
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