“Il Signore sia giudice fra me e te e il Signore mi vendichi di te; ma io non ti metterò le mani addosso.” (1 Samuele 22:13)
La relazione tra Davide e il re Saul è una delle più strane e instabili registrate nella Bibbia. Davide, in diverse occasioni, andò in soccorso di Saul (come suonatore di arpa e come guerriero), era il migliore amico del figlio del re e sposò la figlia del re.
Ciò premesso, si presume che una persona del genere, quantomeno, avrebbe dovuto essere in buoni rapporti con il monarca.
Purtroppo, con Davide non funzionò così. Anzi, Saul diverse volte attentò alla sua vita. Per due volte cercò di trafiggere Davide mentre suonava l’arpa per lui. E più tardi, Saul mandò le sue truppe dietro al giovane per cercare di ucciderlo.
Con tutto ciò, Davide ebbe la possibilità di uccidere Saul, ma invece di attaccarlo, si avvicinò di soppiatto e tagliò un pezzo della sua veste (poi si sentì in colpa anche per averlo fatto v. 5) e quando in seguito si incontrarono faccia a faccia, Davide disse al re: “La mia mano non sarà contro di te!”.
A volte dobbiamo avere a che fare con persone che ci perseguitano, desiderose di abbatterci e addirittura “pregano” perché il Signore faccia loro giustizia e annienti definitamente con un colpo secco colui che ritengono sia il loro persecutore.
Come Davide, facciamo ciò che Dio vuole che facciamo; non cerchiamo la vendetta, ma continuiamo a fare del bene.
Non è facile tutto ciò, ma volente o nolente, la vendetta non fa parte dell’Amore di Dio!
Stai subendo ingiustizie? Offese e ferite? Calunnie e diffamazioni? Ci sono due percorsi: La vendetta o la preghiera; tu quale decidi di scegliere?
Qualcuno ha detto: “La vendetta non attuata è una vittoria ottenuta!”.
Nel Nome di Gesù! Amen e Amen!
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