“Trovarono per la campagna un Egiziano e lo condussero a Davide. Gli diedero del pane, che egli mangiò, e dell’acqua da bere; e gli diedero un pezzo di schiacciata di fichi secchi e due grappoli d’uva passa. Quando egli ebbe mangiato, si riprese, perché non aveva mangiato pane né bevuto acqua per tre giorni e tre notti.” (1 Samuele 30:11-12)
Davide sta attraversando uno dei momenti più difficili della sua vita.
Mentre con i suoi uomini erano a nord cercando di unirsi all’esercito filisteo, la loro città di Siclag rimase incustodita. Gli opportunisti Amalechiti approfittarono della città indifesa; bruciarono tutto e portarono via tutte le loro donne e i bambini.
Davide riceve istruzioni e incoraggiamento da Dio e così diede inizio l’inseguimento! Questa missione era di grandissima importanza e il tempo era prezioso!
Durante il cammino, incontrarono un giovane Egiziano, abbandonato dal suo padrone, malato e prossimo alla morte!
Davide, fece una “sosta forzata”, gli prestò soccorso e, grazie al suo aiuto, l’egiziano sopravvisse.
Mi domando e dico: “Ma Davide, avendo una così grande e urgente missione, non avrebbe fatto meglio a trascurare quest’uomo?” “Se lo avesse fatto, chi gli avrebbe potuto dare torto?”
La regola era: “Prima le mie urgenze e, poi, se ho tempo, aiutare gli altri!”
Se quel ritardo avesse messo in pericolo la sua famiglia e quella degli altri, Davide; avrà fatto bene “a perdere tempo” per aiutare quel giovane?
Tu lo avresti abbandonato?
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