Uno dei più grossi danni del mondo cristiano è la capacità di parlare della Bibbia senza conoscerla, di vivere Cristo senza la Parola di Cristo, e di pensare di essere ripieni dello Spirito Santo quando la Bibbia si ignora.
Quando non si legge la Bibbia, si interpretano le circostanze secondo la carnalità e non secondo Cristo. Quando la Bibbia non si legge, la fede in Cristo viene meno, anziché crescere.
Se la Bibbia non viene letta, la mentalità rimane razionale, incredula e dubbiosa anziché sviluppare una mentalità biblica dedicata a Cristo,
Va da sé che la coscienza perde la sua sensibilità verso Dio e di conseguenza lo Spirito Santo che dovrebbe sostenere e consolare, si rattrista e non riesce a comunicare.
Insomma un credente che non legge la Bibbia e non sviluppa la capacità di meditarla, sta remando contro il comandamento di Dio e non sviluppa la capacità di recepire il Nuovo Testamento basato sul sangue di Gesù. In sostanza vive da estraneo a ciò che è la volontà di Cristo. Di conseguenza non riesce ad armonizzare la pratica del Vangelo attraverso l’opera di Cristo, resta fragile, debole e senza forze.
Essere discepoli di Cristo, vivendo con intelligenza la pratica del Nuovo Patto non è facoltativo, ma è la logica conseguenza della salvezza che si ha per mezzo di Gesù. Per questo è un preciso comandamento.
Apo. Pietro Varrazzo
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