RICORDI COME ERI UNA VOLTA? – pastore Giuseppe Tramentozzi

 

Se vuoi convertire le persone a Cristo, non lo farai con l’atteggiamento del sono-più-santo-di-te. Purtroppo, è in questo modo che la società vede molti Cristiani. I loro cuori sono nel posto giusto, ma le loro capacità di relazionarsi con compassione con chi è al di fuori della loro cerchia immediata, non fa un favore a Dio. Se vuoi che la gente risponda al vangelo, prendi una pagina dal libro di Paolo. Egli “volontariamente si è fatto servo di tutti, per guadagnarne il maggior numero: con i Giudei, mi sono fatto giudeo, per guadagnare i Giudei; con quelli che sono sotto la legge, mi sono fatto come uno che è sotto la legge (benché io stesso non sia sottoposto alla legge), per guadagnare quelli che sono sotto la legge; con quelli che sono senza legge, mi sono fatto come se fossi senza legge (pur non essendo senza la legge di Dio, ma essendo sotto la legge di Cristo), per guadagnare quelli che sono senza legge” (1 Cor. 9:19-21).
Adesso prima che ti arrabbi con Paolo perché fu morbido con il peccato, egli aggiunge: “Con i deboli mi sono fatto debole, per guadagnare i deboli; mi sono fatto ogni cosa a tutti, per salvarne ad ogni modo alcuni. E faccio tutto per il vangelo, al fine di esserne partecipe insieme ad altri” (vv. 22-23). Paolo poteva relazionarsi ai non credenti senza appoggiare il loro stile di vita perché si ricordò di com’era una volta, prima che Dio lo trasformasse sulla strada di Damasco. È il tipo di umiltà che viene solo dal guardarsi indietro e ricordare “la buca della cava da cui foste cavati” (Is. 51:1). Essere il recipiente della grazia di Dio rese capace Paolo di scrivere: “Certa è quest’affermazione e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo. Ma per questo mi è stata fatta misericordia, affinché Gesù Cristo dimostrasse in me, per primo, tutta la sua pazienza, e io servissi di esempio a quanti, in seguito, avrebbero creduto in lui per avere vita eterna. Al Re eterno, immortale, invisibile, all’unico Dio, siano onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.” (1Tim. 1:15-18). Oggi, ricorda com’eri una volta.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante testo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *