«Come sacrificio offri a Dio il ringraziamento e mantieni le promesse fatte all’Altissimo-pastore Giuseppe Tramentozzi

 

«Come sacrificio offri a Dio il ringraziamento e mantieni le promesse fatte all’Altissimo; poi invocami nel giorno della sventura; io ti salverò, e tu mi glorificherai».»
‭‭Salmi‬ ‭50:14-15‬
In questo salmo Davide si rivolge al popolo e, dopo averlo chiamato, dichiara che i sacrifici offerti, se non sono presentati con l’attitudine di fede, gratitudine e lode non hanno alcun valore. Gli israeliti pensavano infatti, che Dio fosse obbligato verso loro per ciò che Gli offrivano e non consideravano che tutto quello che la terra contiene, compresi gli animali e le piante, gli appartiene. Tutto quello che il Signore chiede al suo popolo è un’offerta di lode e riconoscenza per quanto Egli ha fatto. Davide dimostra di aver compreso perfettamente questa verità quando afferma: “Celebrerò il nome di Dio con un canto, lo salterò con le mie lodi, che il Signore gradirà più dei buoi, più dei tori con corna e unghie“ (Salmo 69: 30,31). Offrire la lode a Dio, è vera adorazione e the c’è ed è ciò che Lo glorifica. Alla lode e alla riconoscenza Egli desidera che seguano l’ubbidienza alla Sua parola e l’adempimento dei voti. “… L’ubbidire è meglio del sacrificio, dare ascolto vale più che il grasso dei montoni“ (1 Samuele 15:22). Paolo ci sorta a offrire i nostri corpi in “… Sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale“ (Romani 12:1). Le promesse del Signore sono condizionate dall’ubbidienza e, quando fedelmente offriamo le lodi al Signore e manteniamo fede ai nostri voti, Egli ci conferma: “…Invocami nel giorno della sventura; io ti salverò, e tu mi glorificar hai” (v.15).
Per mezzo di Gesù, dunque, offriamo continuamente a Dio un sacrificio di lode: cioè, il frutto di labbra che confessano il suo nome “(Ebrei 13:15).

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