CAMMINÒ CON DIO E NON SI VIDE PIÙ PERCHÉ IDDIO LO PRESE… ENOCH…

 

“Adamo conobbe di nuovo sua moglie, che partorì un figlio e lo chiamò Set, dicendo: Dio mi ha dato un altro discendente al posto di Abele, poiché Caino l’ha ucciso.” (Genesi 4:25)

Meditiamo, Adamo fu creato ad immagine e somiglianza di Dio, fu creato nell’immagine spirituale di Dio. Adamo visse 130 anni e generò figli e figlie a sua propria immagine.(Genesi 5:1-3) la somiglianza con Dio va allontanandosi, i figli assomigliano ai padri e così via. Fino a Gesù Cristo , quella immagine è andata svanendo, dalla faccia della terra, ma, attraverso lo spirito santo, essa viene restaurata, finchè noi diventiamo ad immagine di Dio, attraverso il Figliuolo.

Le persone vivevano allora centinaia d’anni, molti hanno studiato queste età per avere risposte, hanno spremuto questi versi per giungere ad una data di inizio. Una cosa è certa, non è detto che questi anni fossero come noi l’intendiamo. Vi era uno scandire del tempo, vi erano mesi ma come è facile intuire non erano come quelli di oggi, non abbiamo certezza ne in un senso ne nell’altro.

Forse la scienza ci viene in aiuto, chi conosce le biotecnologie, strano a dirsi legge con maggiore semplicità la genesi di molti teologi che si intoppano in troppi dogmi e tradizioni. La bibbia non è un manuale o un prontuario, è parola di Dio e come tale solo lo spirito ce la rende comprensibile, ma a da essere senza porre tare dogmatiche e teologiche. Solo lo spirito ci istruisce in modo adeguato non l’umano intelletto.

Nei versi, leggiamo un cruccio, un qualcosa che oscura per un secondo il cuore, questi personaggi antidiluviani, vivevano tanti anni, poi leggiamo al termine dei versi “morirono”. Noi oggi, sotto la grazia leggiamo nella morte, un riposo prima della vita eterna, come leggiamo in Daniele:

“Quanto a te, va fino alla fine; ti riposerai quindi ti rialzerai per ricevere la tua parte, alla fine dei giorni!” (Daniele 12:13)

Da Set in poi, tutti morivano dopo tanti anni, ma ci fu qualcuno che non morì:

“Ed Enoch essendo vissuto 65 anni, generò Metusela. Ed Enoch, dopo che ebbe generato Metusela, cammino con dio per lo spazio di 300 anni e generò figliuoli e figliuole. Così, tutto il tempo di Enoch visse fu 365 anni. E dopo che Enoch fu camminato con Dio, non si vide più; perciocchè Iddio lo prese.” (Genesi 5:21-23)

Enoch, fu diverso da suo padre, e dal padre di questi, e diverso ancora furono i suoi figli e i figli di questi. Meditiamo il significato di quanto detto, la religione non è ereditaria, non possiamo trasmetterla a nessuno possiamo solo pregare per gli altri. Camminare con Dio, significa consacrarsi a Lui, esige una relazione con Dio, non una religione, meditiamo attentamente.

Notate che Enoch, non camminò con dio dall’inizio, in maniera uguale a tutti gli altri padri antidiluviani, ma a 65 anni inizio a camminare con Dio, Metusela non fu l’ultimo figlio che fece, ma da lui, qualcosa cambiò radicalmente. Ma tale cambiamento come avvenne? Perché proprio adesso, inizio a camminare con dio, si era preparato o era stato preparato? O fu un fulmine a ciel sereno? La risposta la troviamo nella lettera agli Ebrei:

“Per fede Enoch fu trasportato, per non vedere la morte, e non fu trovato; perciocchè Iddio l’aveva trasportato; poiché avanti ch’egli fosse trasportato, fu di lui testimoniato ch’egli era piaciuto a Dio. Ora senza fede, è impossibile piacergli; perciocchè colui che si accosta a Dio deve credere ch’egli è, e che egli è premiatore di coloro che lo ricercano”. (Ebrei 11:5-6)

Fede, parola chiave per il cammino cristiano, fede non è visione, medita, ma l’udire la parola di qualcuno e credere a quella parola. Per fede camminò con Dio. Gli altri padri antidiluviani non credevano in Dio?

Sappiamo che avevano una qualche religione, lo evidenziamo nel racconto di Caino e Abele, ma a parte Enoch, fino a Noè, nessun altro camminò con Dio, nessun altro ebbe fede? Meditiamo sulla fede, è un dono che suscita Iddio, o è qualcosa che nasce in noi? Io ritengo che lo spirito prepari ad avere fede, ci prepara ad accogliere Iddio nel nostro cuore, poi abbiamo la responsabilità di udire, a patto che ci sintonizziamo sul signore e non sui mari che ci circondano.

Camminare, meditiamo è una strana parola in un mondo che corre, camminando passo dopo passo impariamo a riconoscere la via. Enoch non disse a Dio di camminare con lui, fu lui a camminare con Dio, ovvero, a scanso di equivoci, fu Enoch che si adattò a Dio e non Dio a lui. Per andare con qualcuno bisogna avere fede in lui e non in noi stessi, l’io sa da annullare:

“Farò camminare i ciechi per sentieri che non conoscono, li dirigerò per strade sconosciute, cambierò davanti a loro le tenebre in luce e le vie tortuose in diritte. Queste cose le compirò per loro e non li abbandonerò.” (Isaia 42:16)

Ma camminare con Dio ha conseguenze, attenti, se cammini con Dio non puoi camminare anche con altri. O compiaci Iddio o la gente. Come puoi fare ciò, dove è la forza che ti permette ciò? Tale forza è la fede, che non ti fa solo camminare con Dio, cioè fare la sua volontà, ma permette che tu compiaccia dio, quindi non sei più solo servo, ma amico di Dio, medita ciò è un messaggio importante.

Camminando con Dio, inizio ad essere uno straniero della terra, fino al punto che Dio lo prese, perché? Perché Enoch era salito di vetta in vetta, di gloria in gloria, ora Dio lo prese perché Enoch non apparteneva più alla terra ma a Lui, per l’eternità. Solo un altro uomo fu così rapito in cielo, attento non asceso ma preso, rapito, portato in cielo, ascendere è solo di Cristo Gesù, di colui che solo ne discese.

L’altro uomo fu Elia, e meditando la vita di Elia, possiamo intravedere qualcosa anche della vita di Enoch che le scritture sembrano celare.

Camminare e compiacere Dio, significa un cercarlo col cuore con diligenza, assiduità ma soprattutto seriamente non con cuore doppio in vista d’un vantaggio, e questo è veramente difficile. Enoch come Elia ebbero a mangiare molte erbe amare, ma credettero perciò Dio gli stette vicino.

Ma avvenga ciò che avvenga, quando Dio ti ha preso nelle sue braccia, nessuno potrà più toccarti, non per un tempo ma per sempre, lo spazio e il tempo non ti appartengono più, sei cittadino dell’eternità e non ti si troverà più, proprio come accadde a Enoch, sia gloria a Dio, Eterno Signore.

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