“Donna, dammi da bere!”

 

Avrai già capito dal verso che si tratta della storia della donna Samaritana, una donna salvata da Dio. Il fatto che Gesù le parli, per noi è cosa abbastanza normale, ma per capire a fondo il gesto “scandaloso-rivoluzionario” per quel tempo dobbiamo fare delle considerazioni: Era una donna: ancora adesso le donne del medio oriente hanno pochi diritti: in molti posti non possono guidare le macchine, non possono mostrare il viso, non possono votare, non possono parlare in pubblico. Le donne che non hanno maschi nella famiglia, possono essere riprese da maschi che non fanno parte della loro famiglia, questo succede ancora oggi, figuriamoci tanto tempo fa.
Secondo , era samaritana: Pensate che una legge rabbinica del 66 d.C. imponeva a tutti i giudei di considerare le donne samaritane come se avessero sempre il ciclo mestruale, ovvero fossero sempre impure! Da questo si può capire la mentalità dell’epoca. Un rabbino sarebbe morto di sete pur di non accettare nulla toccato dalle mani della samaritana “impura”. La donna Samaritana era disprezzata come tutti i Samaritani.

Terzo, era una donna con un passato: come si vedrà più avanti.

Eppure, nonostante questo, Gesù si fa trovare a quel pozzo e le parla. Le chiede dell’acqua.
E’ davvero sorprendente come Dio “faccia tanta strada” per incontrare noi; non solo, ma che incontrandoci sia Lui a chiedere a noi dell’acqua! Questo “paradosso” vale per ognuno di noi, ricercato premurosamente ed amato da Dio. Il Signore cerca un in contro personale con noi, al di là di ogni divisione dottrinale, morale, sociale . Egli ci conosce profondamente e sa come farsi trovare sulla nostra via quando è il momento e sa come parlarci per farci crescere.
Gesù, mostrando disinvoltura le parla e le apre, per così dire, una possibilità di dialogo. Questa donna non è come le altre, non è remissiva e tradizionalista, è intraprendente, anticonformista, diretta; sa come parlare agli uomini. E’ incuriosita da questo trentenne giudeo che le parla come se niente fosse. Inizia una schermaglia verbale, la donna è intelligente, sa parlare con Gesù, ma ad un certo punto, Gesù, le rivela la sua vita.
La Samaritana stupita , capisce che Gesù è un profeta. La donna non era una prostituta, ma una donna che voleva riporre tutto il suo bene in quello che credeva: l’uomo.
Ma questa donna tanto disprezzata, fu scelta da Gesù, affinché le potesse dare dell’acqua; quel gesto significa un abbassamento del Signore per farle capire che Lui non la disprezzava, anzi…..Gesù prese una strada che lo portò direttamente ad incontrare quella donna, un giudeo avrebbe evitato. Il Signore volle dare una consolazione a quella donna, ridarle dignità, non doveva più scappare o nascondersi, Lui aveva deciso di darle un incarico, conosceva il suo cuore. Adesso, la Samaritana, si accorge che c’è un uomo che le sa leggere dentro al cuore, quello che aspettava da una vita; qualcuno che l’amasse, non per la sua bellezza, ma per il suo cuore.
E’ importante vedere che lasciando il tono “leggero” di prima, non chiede nulla per se stessa, ma seguendo il suo carattere diretto e spontaneo, lascia spazio ad una domanda di fede che aveva in sé chissà da quanto tempo: “dicono che bisogna adorare Dio qui su questo monte, voi invece dite che bisogna farlo a Gerusalemme, quale è la verità?” Lei pure è una donna che ricerca la verità come Nicodemo. Ecco la prima verità: tra i due è proprio lei quella che “ha sete”. Lei l’ha capito, non fa giri di parole e subito vuole bere di quell’acqua! E’ molto bella questa spontaneità tipicamente femminile, questo modo semplice e diretto di esprimere i propri sentimenti. Penso che il Signore non rimane mai indifferente a chi sa essere così “vero”. 
La donna che gli asciugava i piedi coi propri capelli, piangendo; l’altra Maria a cui si rivela per prima appena risorto… Anche noi dobbiamo imparare ad andare oltre le apparenze. Dio ti benedica 

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