LA TESTIMONIANZA DELL’IMPERATORE ( Giacomo 5:16-18)

 

Verso l’anno 160, l’imperatore romano Marco Aurelio intraprese una campagna bellica contro i Germani. Durante una battaglia si trovò accerchiato da un immenso esercito di nemici che gli tagliarono l’approvvigionamento dell’acqua. In quella situazione disperata scrisse nel suo diario quanto segue: «Mi misi ad invocare gli dei del mio paese, ma, davanti al loro silenzio, chiamai i soldati che, in mezzo a noi, portavano il nome di cristiani. Non sapendo più che fare, li invitai a pregare per ottenere uno sbocco a quella situazione tanto grave. Si misero subito in ginocchio e pregarono non solo per me, ma per tutto l’esercito, perché potessimo dissetarci; erano ormai cinque giorni che non bevevamo più. In quel momento si mise a piovere abbondantemente su di noi, mentre grossi chicchi di grandine cadevano sui nostri nemici. Non potemmo fare a meno di riconoscere la presenza di un Dio che risponde alle preghiere».

In seguito a quella risposta miracolosa alla preghiera, l’imperatore pubblicò un decreto che fece leggere a Roma, secondo il quale i cristiani non dovevano più essere perseguitati.

Verso l’anno 160, l’imperatore romano Marco Aurelio intraprese una campagna bellica contro i Germani. Durante una battaglia si trovò accerchiato da un immenso esercito di nemici che gli tagliarono l’approvvigionamento dell’acqua. In quella situazione disperata scrisse nel suo diario quanto segue: «Mi misi ad invocare gli dei del mio paese, ma, davanti al loro silenzio, chiamai i soldati che, in mezzo a noi, portavano il nome di cristiani. Non sapendo più che fare, li invitai a pregare per ottenere uno sbocco a quella situazione tanto grave. Si misero subito in ginocchio e pregarono non solo per me, ma per tutto l’esercito, perché potessimo dissetarci; erano ormai cinque giorni che non bevevamo più. In quel momento si mise a piovere abbondantemente su di noi, mentre grossi chicchi di grandine cadevano sui nostri nemici. Non potemmo fare a meno di riconoscere la presenza di un Dio che risponde alle preghiere».

In seguito a quella risposta miracolosa alla preghiera, l’imperatore pubblicò un decreto che fece leggere a Roma, secondo il quale i cristiani non dovevano più essere perseguitati.

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