DIO MI HA PARLATO (Geremia 15:16; Ebrei 1:1,2)

Fino a pochi anni fa, nell’Unione Sovietica, erano rari i credenti che possedevano una Bibbia. I fedeli di una certa chiesa avevano pregato a lungo a questo riguardo. Un giorno arrivò in quella città un visitatore proveniente dall’ovest e consegnò una Bibbia al pastore. La domenica seguente, che gioia tra i credenti e che ringraziamenti a Dio, quando il loro pastore fece loro vedere la sua Bibbia! Potevano finalmente udire la Parola di Dio. Ma alla fine del servizio, nuova sorpresa: il pastore distribuì ad ognuno una pagina di quella Bibbia tanto attesa. Voleva condividere il suo tesoro, perché ciascuno potesse leggerlo personalmente. Dopo pochi giorni, il pastore incontra un parrocchiano che lo saluta con un ampio sorriso, esclamando: «Sono molto contento della pagina del profeta Geremia che lei mi ha data ». « L’ha trovata incoraggiante – chiede il pastore -, eppure Geremia non ha avuto una vita facile. È stato arrestato, picchiato, gettato in una fossa e probabilmente ucciso in esilio ». « Ebbene, è proprio per questo che la pagina mi ha fatto del bene, perché incomincia così: “LA PAROLA DEL SIGNORE FU RIVOLTA A GEREMIA…MENTRE EGLI ERA ANCORA RINCHIUSO NEL CORTILE DELLA PRIGIONE… (Ger. 33:1). Se in tempi così oscuri Dio si rivolse al Suo profeta tanto duramente provato, allora può parlare anche a me, e questo mi ha fatto tanto bene».

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