UNA BENEDIZIONE GLORIOSA
“Ai quali anche, dopo ch’ebbe sofferto, si presentò vivente con molte prove, facendosi veder da loro per quaranta giorni, e ragionando delle cose relative al regno di Dio” (Atti 1:3)
Questo attardarsi per quaranta giorni è la prova suprema della tenera cura di Gesù per il Suo gregge. Colui che ha dato la Sua vita per loro è riluttante a lasciarli. Sebbene Lo avessero abbandonato e avessero dubitato di Lui, il Suo amore per i discepoli era rimasto immutato. Egli si trattiene a guardarli ancora a lungo, come voltato indietro, come se volesse soffermarsi ancora un attimo per raggiungerli con la Sua benedizione. Gesù va loro incontro senza il minimo tono di rimprovero, senza rinfacciare l’amara sofferenza che stava sperimentando. Egli si rivela ai discepoli con tenerezza, portando con Sé una benedizione indescrivibile e meravigliosa. Come può andar via prima di aver guarito il cuore spezzato di Maddalena? Gesù deve attendere fin quando il povero Pietro pervenga alla certezza di avere ottenuto il Suo perdono. Deve restare ancora un po’ per rafforzare la fede di Tommaso. Deve soffermarsi con i discepoli fin quando essi avranno compreso che Egli rimane l’amichevole e fraterno Gesù di sempre, che si prende cura di loro nel lavoro, che veglia con tenera compassione sulle loro cure, che si china per accendere un fuoco e per arrostire il pesce per poi invitarli a mangiare assieme. Lo stesso Signore manifesta la stessa compassione, la medesima comprensione nei confronti di tutti noi, bisognosi di garantirci la vicinanza e l’interessamento del nostro caro Maestro il Quale dice anche a noi: “Io non vi lascerò e non vi abbandonerò”.
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