L’IMPORTANZA DELLA BIBBIA OGGI PIU’ CHE MAI
È triste notare come si cerchi di destituire d’importanza la Bibbia. Molti cristiani pretenderebbero di conoscere Dio senza però andare alle Scritture non ritenendole essere La Parola di Dio, ma che contengono soltanto il pensiero di Dio, da interpretare e contestualizzare opportunamente.
Sarebbe curioso ma non sorprendente se qualcuno decidesse di esser latore di messaggi divini e ministrare il presunto pensiero di Dio ai propri discepoli, così senza un chiaro riferimento biblico. E le cronache ne raccontano di episodi..anche contemporanei.
In questo post di una persona nota al pubblico di Facebook, il suo autore non si avvede della propria contraddizione citando e commentando lo stesso passo.
Questo passo Giov. 5:39, conferma la necessità per l’uomo di scoprire Dio attraverso la Scritture, contrariamente a quanto sembra voler suggerire con accennato sofismo, il commentatore.
Quanto sopra, ho preso come esempio di quanto sia evidente che siamo in tempi di confusione. Ormai la conoscenza sta aumentando grazie anche ai mezzi evoluti a disposizione. E nozioni di discipline umanistiche e filosofiche, vanno a inquinare il messaggio dell’evangelo diluendolo in chiave sociale.
È il tempo dei motivatori, dell’unità tra i cristiani e dell’ecumenismo, dove troppa Bibbia potrebbe guastare i progetti, anche quelli di zelanti protagonisti del sociale.
Allora dobbiamo dire basta agli “spiritualoidi” a coloro che hanno sempre un versetto pronto per ogni occasione, a quelli che tengono sempre la Bibbia in mano e con la loro conoscenza imbarazzante delle Scritture, mettono a disagio i nuovi cristiani, li fanno sentire esaminati, giudicati.
Le nuove generazioni di cristiani, quelli che sanno come tenersi comodamente in equilibrio tra edonismo, materialismo, superstizione, voglia di apparire, protagonismo, maldicenze, emotività da culto e presunzione di essere cristiani a prescindere. Quelli che non sono bigotti e la sessualità e la pornografia trasmessa in tv non li mette a disagio. Quelli che un “non possiamo giudicare” apre ogni porta alla concupiscenza e nel contempo assopisce la coscienza.
Un nuovo criterio di cristianità dove la Bibbia non è fondamentale
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