“Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha sutorità e non come i loro scribi” (Mc 1:22)

Gesù aveva un particolare carisma ed insegnava con autorevolezza, stupiva e affascinava i suoi uditori. L’autorevolezza di Gesù sta nel fatto che la sua visione di Dio, pur innovativa, ne svela il significato profondo. Gesù parla di cose che vive, non come gli scribi che parlano di cose che sanno. Ciò che stupisce la gente è il fatto di incontrare qualcuno che parla di Dio in modo nuovo, autentico. Lo stupore caratterizza spesso la folla in Marco, e resta uno degli atteggiamenti fondamentali per la nostra fede. Stupirsi delle parole di Gesù, restarne affascinati, assaporarne la sconvolgente bellezza e verità. Quanti sono, ancora oggi, quelli che pretendono essere dei maestri! Quanti parlano con autorità (e autoritarismo) credendo di spiegare il mondo e i suoi meccanismi… Guardate quanti predicatori, oggi, accalcano i talk-show nostrani, quante voci autorevoli tentano di spiegare la realtà. Ebbene: la buona notizia che ci porta Marco è che solo Gesù conosce l’uomo in profondità e può svelarne i meccanismi ne ne regolano la realizzazione. Ci fidiamo di lui? Siamo disposti a credere che Dio ci rivela, oltre al suo, anche il nostro volto?

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