La “lezione” che Mosè non volle imparare!
“Il sacerdote di Madian aveva sette figlie. Esse andarono al pozzo ad attingere acqua per riempire gli abbeveratoi e abbeverare il gregge di loro padre. Ma sopraggiunsero i pastori e le scacciarono. Allora Mosè si alzò, prese la loro difesa e abbeverò il loro gregge.” (Esodo 2:16-17)
Mosè, sebbene appartenesse all’alta aristocrazia, mostrò interesse per le sofferenze del suo popolo e, suo malgrado, si espose in prima persona uccidendo l’egiziano che percuoteva uno degli Ebrei suoi fratelli.
Bastò solo un giorno per scoprire di essere stato tradito proprio da coloro che cercò di difendere, i quali, anziché mostrargli gratitudine, resero noto il suo reato e per questa ragione fu costretto a fuggire nel paese di Madian.
Bene! A questo punto Mosè avrebbe avuto tutti i buoni motivi per dire: “Se tanto mi da tanto, vorrà dire che da ora in poi penserò solo a me stesso!”
Ma dai fatti che seguiranno, Mosè dimostrerà di non aver imparato la “lezione”, infatti, trovandosi seduto prezzo un pozzo non riuscì a rimanere spettatore della prepotenza che alcuni pastori perpetravano ai danni di sette giovani ragazze e, ancora una volta, coinvolto dalla vicenda, prese la difesa di quest’ultime.
Quindi, Mosè non volle imparare la “lezione”! L’esperienza della delusione non riuscì a renderlo estraneo alle necessità degli altri, anzi, continuò a guardarsi attorno per individuare i bisogni e, non solo, ma a disporsi personalmente e praticamente nel fare la sua parte!
E tu, invece, l’hai imparata la “lezione”?
Pace
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