GESU’ ACQUA CHE DISSETA.
“Il mio popolo… ha abbandonato Me, la sorgente d’acqua viva, e si è scavato delle cisterne, delle cisterne screpolate, che non tengono l’acqua.”
I credenti hanno sperimentato una vita meravigliosa con Dio, ma nel corso della vita cristiana, talvolta la relazione con Lui può deteriorarsi nella pratica.
Se ci allontaniamo da Lui a poco a poco, trascuriamo le sue risorse; si può persino arrivare ad abbandonarLo. Ma siccome i bisogni di pace, d’amore e di felicità persistono, allora si comincia a cercare al di fuori di Dio il mezzo per ottenerli: negli agi della vita quotidiana, nei divertimenti, nel denaro… spendendo anche, qualche volta, molte energie.
Le nostre aspirazioni ne vengono soddisfatte? Certamente no… e la delusione è grande. Allora moltiplichiamo gli sforzi per raggiungere i nostri scopi; poiché abbiamo “sete”, cioè dei bisogni, ci scaviamo delle cisterne che in realtà sono screpolate, non tengono l’acqua; quando veniamo a cercarne per essere dissetati, non ne troviamo. Abbiamo abbandonato Dio, la sorgente dell’acqua vita, e per questo la nostra sete non è soddisfatta.
Si va avanti sempre più insoddisfatti e smaniosi di nuove conferme, si ricerca il successo, si vuole contare qualcosa…ma a tutto ciò segue la delusione, la tristezza e l’apatia.
La sete la toglie solo il Signore. Una donna fu incontrata da Gesù presso un pozzo ed essa doveva attingere l’acqua, Gesù innescò un dialogo con lei e le disse:”Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice: “Dammi da bere”, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell’acqua viva.” (Giovanni 4:10)
L’immagine dell’acqua viva è un’immagine forte che evoca l’essenza stessa della vita spirituale. Quando si parla di acqua, nelle scritture ci si riferisce alla Parola di Dio. L’acqua viva è Gesù, la Parola, il Verbo che si è fatto Carne.
Noi possiamo leggere la Parola e sentire la freschezza dell’acqua ma se vogliamo che quest’acqua sia viva e non ristagni, dobbiamo andare continuamente alla fonte inesauribile, cioè a Gesù. Anche Gesù chiede dell’acqua. Se attingiamo alla fonte, siamo in grado di riversare acqua, cioè la Parola di Dio, resa viva da Gesù, anche sugli altri. Altrimenti saremmo come delle cisterne screpolate, prive di acqua ed incapaci di trattenerla.
Ma se “ci facciamo riempire” del continuo, la dolcezza della relazione che abbiamo con Gesù, fluirà da noi con l’abbondanza con cui l’abbiamo ricevuta.
Se ti accorgi che la tua vita non fluisce da te come dovrebbe, la colpa è tua; c’è in te qualcosa che ha ostruito il flusso.
Mettiti a diretto contatto con la Sorgente e poi … sarai tu a ricevere benedizioni personali? No, perché da te sgorgheranno fiumi d’acqua viva, di vita che non può essere repressa.
Dobbiamo essere dei centri nei quali Gesù fa affluire l’acqua della vita per farne poi sgorgare fiumi di benedizioni per gli altri
Alcuni di noi sono come il mar morto, che riceve sempre acqua e non ne rida mai, perchè non abbiamo la giusta relazione personale con il Signore Gesù.
Una cosa è certa: tutto quello che Gesù ci da, ce lo da per farlo passare attraverso di noi e spargerlo fuori di noi; ma se quello che Egli ci da ,non può farlo fluire fuori di noi è indice di un cattivo funzionamento della nostra relazione con Lui.
C’è qualcosa che si è interposto fra te e Gesù Cristo?
Forse un’ ostacolo alla tua fede in Lui?
Altrimenti … dice Gesù, da te sgorgheranno fiumi d’acqua viva .
Non si tratta di trasmettere benedizioni ricevute in passato o un’esperienza ben definita, ma di un fiume che scorre in continuazione.
Rimani unito alla sorgente, proteggi bene la tua fede in Gesù Cristo e la tua relazione personale con Lui … e uscirà da te un flusso continuo per gli altri, e non conoscerai aridità, ne acque stagnanti, ne morte.
“Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno”.
(Giovanni 7:38)
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