Il camionista di Dio!! Testimonianze di Raffaele Dubelli
Mi chiamo Raffaele Dubelli, sono un camionista di Pagani provincia di Salerno. Ho 55 anni e ho conosciuto il Signore nel 1984.
Ho sempre desiderato parlare alle persone di Gesù. Quindi quando giro con il camion, mentre caricano e scaricano o mentre faccio il pieno al camion, cerco di creare sempre un’opportunità di parlare agli altri di chi un giorno mi ha salvato la vita! Un giorno andai in Sicilia per scaricare del carbone. Fui assalito da quattro persone armate che, minacciandomi, mi fecero salire sulla loro auto mentre un altro guidava il mio camion. Correvano come matti per la strada mentre uno di loro mi puntava contro la pistola. Incredibilmente una serenità scese dentro di me! Iniziai a dire ai malviventi di andare piano, di non correre perchè non era il caso di fare tanto baccano, tanto io gli avrei dato tutto e non mi sarei opposto. Loro vedevano che ero tranquillo, sereno e calmo. Non imprecavo, né tantomeno piangevo. Uno di questi mi disse: ” perché sei così calmo e tranquillo? È la prima volta che ci capita una persona come te!! Gli altri tremano, piangono mentre tu rimani calmo!! Che hai?” – Risposi che io la mia vita l’avevo affidata a Gesù nel 1986, e da allora è lui che dirige i miei passi. “So che non mi farete niente, ma se fosse il contrario andrei con Gesù!”
Si guardarono l’un l’altro senza rispondere, erano solo meravigliati della mia pace!! Arrivammo in un posto che sarebbe dovuto essere il loro covo e mi fecero scendere dall’auto. Uno di loro mi faceva ancora domande riguardo Gesù, e io non mi tiravo indietro a parlargli di Lui. Rubarono tutto il carbone… quasi dispiaciuti, ma vollero restituirmi il camion. “Sei una brava persona e non ti meriti che ti facciamo ancora più male, prendi il camion e vai via… così mi lasciarono andare in pace. A volte mi domando: è vero che ho perso il carbone e il viaggio in Sicilia, ma forse quella mia breve testimonianza sarà servita ad alcuni di loro!?
Un giorno andai a scaricare nel porto di Salerno quando un’ape entrò dal finestrino, si appoggiò sul mio collo proprio sulla vena aorta! Riuscii ad ucciderla, ma sentii che mi aveva punto! Mentre tornavo a casa, iniziai a sentirmi un forte calore e il mio viso diventò rosso! Accostai sulla piazzola di sosta e chiamai il 118. Riferii dell’accaduto e dopo aver chiuso la telefonata, il mio cuore iniziò a battere velocemente. Ero sceso dal camion e stavo lì in piedi, ma le mie gambe non mi reggevano più. In quel momento capii che non potevo fare niente. All’improvviso iniziò ad offuscarsi la vista e vedevo tutto bianco, mi rivolsi al mio Signore e Salvatore Cristo Gesù, dicendo: “Gesù non è giusto che io con una puntura di un ape debba morire”… Mentre pregavo con le poche forze che mi restavano, sentii nel mio spirito una voce calma e soave che mi diceva: “Non ti preoccupare, coloro che credono in me anche se saranno morsi da scorpioni e da serpenti velenosi, non avranno male alcuno” (Marco 16).
In quell’istante sentii che la vita ricominciava a scorrere nel mio essere. In pochi minuti ero ritornato più forte di prima.
Gesù mi liberò dalla morte, mi ridiede la vita perché sarei dovuto essere un Suo portatore della “buona novella” di Cristo Gesù in questo mondo!!
A Dio va la gloria e l’onore!! Amen!!
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