ARRENDERSI A DIO (4) “NON QUELLO CHE IO VOGLIO, MA QUELLO CHE TU VUOI”. Marco 14:36
Poiché arrendersi è strettamente collegato
alla volontà, spesso comporta un prezzo da
pagare. Pensi di essere fedele a Dio, tuttavia
quando arriva il momento di agire, scopri
che la tua consacrazione è solo epidermica.
Prevedendo ciò, Gesù spesso identificò
l’area particolare in cui era necessaria la resa
nella vita di una persona. Alla donna colta
in flagrante adulterio disse: “Neppure io ti
condanno, va’ e non peccare più” (Giovanni
8:11). Questo significa che devi arrendere a
Dio i tuoi desideri ed impulsi sessuali. Molte
volte la consacrazione coinvolge il danaro,
perché intorno ad esso ruotano fiducia
e controllo. A un ricco uomo di affari che
voleva seguirLo, Gesù disse: “Va’, vendi tutto
ciò che hai e dallo ai poveri” (Marco 10:21).
Ma l’uomo era riluttante a farlo. Spesso la
consacrazione richiede di confessare un
risentimento, un atteggiamento, un’abitudine
o un peccato. Quando sei con un amico
fidato, Dio potrebbe suggerire di parlargli
di un problema con cui hai lottato, dove hai
sbagliato e sei caduto. Non meravigliarti se la tua prima risposta sarà “Assolutamente no!” Altre volte, potresti essere con qualcuno e sentire di dover chiarire con lui una questione che ti mette a disagio. Ecco la domanda: ti arrenderai, quando arrendersi significa fare qualcosa di scomodo? Se fosse stato agevole, non sarebbe stato un arrendersi! L’esempio supremo di consacrazione è Cristo nel Getsemani, quando prega: “Non la mia, ma la Tua volontà sia fatta” (Luca 22:42).
Fu la preghiera più difficile che avesse mai
fatto e quella che lo indirizzò al Suo destino.
Sorprendentemente, la preghiera che muove
la potenza di Dio è la preghiera di resa totale.
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