E Gesù a loro: «Io vi dico in verità: I pubblicani e le prostitute entrano prima di voi nel regno di Dio. (Matteo 21,31)

L’ ambiente infame in cui viveva Gesù era popolato da tali persone, ovviamente, messe in disparte dai religiosi del tempo, troppo occupati ad innalzare se stessi, ma egli si rende presente e si ferma in mezzo a uomini empi e crudeli, colui che era pieno di amore e di bontà fino a dare la vita per noi. Entra fra di loro e si siede a mensa con grande scandalo degli uomini “devoti”…,O FARISEI. I farisei erano coloro che sempre e dovunque si credevano giusti, puliti, onesti e criticavano tutti e perfino Dio. Erano i peggiori esseri perché professavano una religiosità senza pietà, senza comprensione, curavano l’ apparenza essendo essi stessi empi e malvagi, tanto da essere giudicati da Gesù” sepolcri imbiancati”. Una simile religiosità non può essere gradita al Dio di bontà infinita.
Se Gesù non fosse entrato in quel luogo infame non avrebbe portato tanti alla salvezza. Matteo, un uomo che non aveva mai avuto compassione per nessuno, si lasciò attrarre come un cagnolino dal padrone. In un attimo lascia il denaro, vecchio padrone che lo tiranneggiava, e si fa servo di Cristo, di colui che era l’ amico dei poveri e dei deboli e dei derelitti.
Ancora oggi, Gesù, chiama i perduti e proprio quelli entreranno nel regno di Dio, poiché non hanno rifiutato il perdono di Dio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *