Non giudicate!
Uno dei versetti più citato al mondo è solo la prima parte di Matteo 7:2 “Non giudicate”. In pratica con questo spezzone di versetto ognuno vorrebbe fare come preferisce senza subìre le obiezioni altrui. Ma la verità e proprio così? Il versetto continua dicendo “affinché non siate giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi”, ed è perciò un passo contro l’ipocrisìa, non contro il riconoscere un peccatto in quanto tale. Bisogna essere attenti a non leggere un versetto fuori dal contesto, perchè “la somma della tua parola è verità…”(Salmo 119:160).
Le persone umili ammettono i propri errori, al contrario dei ribelli alla Parola del Signore che si limitato a ripetere versetti fuori luogo: infatti ogni tanto capita anche di sentire affermare che nemmeno Gesù ha mai giudicato qualcuno, in quanto in Giovanni 3:17 è scritto “Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui”. Il fatto è che Gesù venne per questo unico motivo: salvare ciò che era perduto. Ma è chiaro che Gesù, Dio incarnato, si scontra inevitabilmente con i Suoi nemici e quindi i giudizi contro gli oppositori sono inevitabili, e funziona allo stesso modo per i Suoi discepoli. E’ anche vero che, dando a tutti la possibilità di essere salvati, Gesù ha reso inescusabili quelli che non avevano creduto, com’è scritto in Giovanni 3:18 “Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
Sentite inoltre che dice Paolo ai discepoli di Cristo riguardo al giudicare in 1 Corinzi 2:14-16. “Non sapete che i santi giudicheranno il mondo? Se dunque il mondo è giudicato da voi, siete voi indegni di giudicare delle cose minime? Non sapete che giudicheremo gli angeli? Quanto più possiamo giudicare le cose di questa vita! Quando dunque avete da giudicare su cose di questa vita, costituite come giudici persone che nella chiesa non sono tenute in alcuna considerazione…”. Quindi i cristiani, possono emettere giudizi per quel che riguarda le cose spirituali, morali ed etiche.
Oggi ci troviamo in una società dove la cosa che fa piacere è il nostro comodo, e nessuno deve intromettersi, in cui Giovanni il Battista sarebbe tacciato come un molestatore di quiete pubblica per i suoi giudizi verso una generazione scellerata, eppure come lo stesso Gesù disse di lui: “In verità io vi dico, che fra i nati di donna non è sorto nessuno maggiore di Giovanni il battista…” ( Matteo 11:11).
Addirittura Dio ci dice di costituire fra gli “ultimi della chiesa” dei giudici, per giudicare i figli delle tenebre. Questo rende l’idea dell’enorme differenza che c’è tra un figlio di Dio e un figlio di questo mondo, tanto grande quanto quella tra un vivo e un morto.
“Ma l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente. L’uomo spirituale, invece, giudica ogni cosa ed egli stesso non è giudicato da nessuno”. Infatti: “chi ha conosciuto la mente del Signore da poterlo istruire? Ora noi abbiamo la mente di Cristo”. ( 1 Corinzi 2:14-16). In Matteo 7:6 è scritto: “Non date ciò che è santo ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le pestino con le zampe e rivolti contro di voi non vi sbranino”. Come possiamo mettere in pratica tale insegnamento senza esercitare qualche giudizio? Allo stesso modo non possiamo sapere quale tipo di persona può essere descritta come un cane o un maiale. Gli insegnamenti che seguono immediatamente il comandamento di “non giudicare”, ci ingiungono proprio di valutare, di discernere. “Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono verso di voi in vesti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci” (Matteo 7:15). Come dobbiamo intenderlo questo comandamento? ” Se vengono “in vesti di pecora”; che si fanno benvolere, che usano un linguaggio cristiano, che appaiono innocue, oneste e sono sempre molto “simpatiche”, come facciamo a giudicarle false se non usiamo i mezzi che Cristo ci ha dati a disposizione di discernere e giudicare? Non facciamoci ingannare! Facciamo attenzione a questo genere di persone! Il Signore dice anche: “Li riconoscerete dai loro frutti”; se però non dobbiamo avere alcun criterio di discernimento o esercitare alcuna discriminazione, come posso valutare il frutto e distinguere il buono dal cattivo? Come abbiamo visto il cristiano può e deve giudicare quelli che non sono cristiani veri, nati di nuovo nello spirito.
In ogni caso, non limitiamoci a denunciare il peccato, ma preghiamo per chi lo commette, specialmente se è un fratello in Cristo.
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