GUARDARSI DENTRO PER CAPIRE CHI SIAMO.

 

Che fare??? Beh, penso che prima di “fare” qualcosa sia necessario RENDERSI conto, appropriarsi, di quello che già stiamo facendo. Tante volte SPRECHIAMO ENERGIE preziose per difenderci, per dimostrare i nostri pregi, i nostri lati buoni, per annunciare a tutti che siamo “buoni”… Proviamo a fare l’operazione opposta, il dato di partenza è : NON sono buono, NON sono bello, NON sono super intelligente. Da questo PUNTO di PARTENZA si può SOLO MIGLIORARE. Se si regge ad una simile immagine di sé, si è pronti per ricevere il MESSAGGIO di Gesù nella nostra vita. Spogliamoci allora di tutte le belle parole, del nostro SEPOLCRO IMBIANCATO, e troviamo il coraggio per guardarci DENTRO con ONESTÀ, senza temere di scoprirci vili, avidi, egoisti, violenti, invidiosi, colmi di ira e rancore, mai felici, e cosí via. Se quella è la realtà, quella và RICONOSCIUTA, quella và detta; negarla sarebbe ancora una volta scegliere la strada dell’ipocrisia.E’ forse il passaggio più difficile. Si tratta di accettare il rischio di rimettere TUTTO in DISCUSSIONE. Si può scoprire ad esempio che le nostre PRATICHE RELIGIOSE NON si fondano affatto nella fede in Gesù, ma piuttosto nel bisogno di appagare, un senso di liturgia che ben presto svanirà, con i problemi di sempre. Si può SCOPRIRE di DEDICARE tempo libero, o anche lavorativo, a persone SVANTAGGIATE, SOLO per il BISOGNO di sentirci migliori di qualcuno. Si può scoprire di amare più la propria castità, povertà, obbedienza, che Gesù Cristo. Si può scoprire di aver raggiunto incarichi e posti di RESPONSABILITÀ SOLO per DIRE al PROPRIO io, fragile ed insicuro, che vale qualcosa. Si può scoprire di NON amare la moglie, di ODIARE i figli, di voler fuggire lontano con un pacco di soldi rubati, di essere egoisti e NON credere in niente. GUARDARSI DENTRO è RISCHIOSO perché si può TROVARE un MOSTRO, ma finchè NON lo facciamo Cristo resterà un discorso e NON capiremo da cosa ci deve “salvare”.
La MANCANZA di PERSONALITÀ è il punto DEBOLE FONDAMENTALE di OGNI DOMINIO AUTORITARIO.I discepoli di Gesù NON sono esenti da questi rischi. Quanto più anzi, una comunità si allarga, come è accaduto per la chiesa primitiva, TANTO più AUMENTA il bisogno di regole scritte, comandamenti chiari, punti di riferimento fissi che rischiano con il tempo di SOVRASTARE la SOSTANZA della fede.Una chiesa che dovesse finire in mano a persone che CERCANO POSIZIONI di COMANDO perché NON hanno il coraggio di guardare dentro di sé, rischierebbe di insegnare, attraverso quei pastori, di fare altrettanto a tutti i fedeli. Gesù guarda le persone cercando sempre di capire se vi è accordo tra l’apparenza e le intenzioni del cuore. Prendiamo il caso della vedova che fa l’offerta al Tempio (Lc. 21:1-4). Il ricco fa molta più elemosina della povera vedova e da un punto di vista esteriore è eclatante il suo contributo, che servirà per costruire strutture utili e importanti, mentre è irrilevante l’offerta della vedova. MA da un punto di vista evangelico bisogna guardare oltre, riconoscere che il primo ha dato ciò che per lui era SUPERFLUO, per COMPRARE il FAVORE della gente, mentre la vedova ha davvero dato ciò che per lei è IMPORTANTE, e la sua offerta è ben più PREZIOSA proprio per questa intenzione di fondo. Gesù ricorda di rendere “a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio” (Matteo 22:21) proprio perché a volte succede di usare l’offerta a Dio solo per conquistare il favore di Cesare.Un cristianesimo spesso squalificato a causa della propria INCOERENZA deve riflettere su questo tipo di “PUREZZA”.Scommettere sulla integrità morale dunque, non paga.Gesù è il mio vero interlocutore, il mio metro di giudizio, il traguardo dei miei sforzi. Guai a me se lo uso per i miei SCOPI PERSONALI, guai a me se NON LO faccio entrare e se NON gli lascio GIUDICARE con chiarezza e schiettezza la mia vita; NON vi è niente di peggio in un rapporto confidenziale che la presenza di tabù del tipo “se mi ami NON puoi dirmi questo…”. E’ vero piuttosto il contrario, l’amore spinge a dirsi tutto, anche l’indicibile, anche ciò che può offendere ed allontanare, e così è anche la Parola che Dio ha lasciato tra le nostre mani. ESSA VUOLE “SCANDALIZZARE”, VUOLE ALLONTANARE, RIBALTARE la quiete, è come un fuoco che arde, come una lama tagliente, come un fiume in piena (Luca 12:49).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *