Un giorno, tanto tempo fa, un uomo vestito di abiti vecchi e logori percorreva le strade di un villaggio, bussando alle porte delle case e chiedendo l’elemosina. Molti gli rivolgevano parole offensive, altri lo scacciavano in malo modo, qualcuno gli versò dei tozzi di pane ammuffito e patate marce.
Solo due anziani fecero entrare in casa loro il povero uomo.
“Siediti un po’ e scaldati” gli disse l’anziano, mentre la moglie preparava una ciotola di latte caldo con una grossa fetta di pane.
Mentre il pover’uomo mangiava i due anziani gli rivolsero delle parole di conforto.
Il giorno dopo in quel villaggio ci fu un evento straordinario. Un inviato del re portò in ogni casa un cartoncino che invitava tutte le famiglie al castello. L’invito provocò un grande stupore nel villaggio e nel pomeriggio tutte le famiglie indossarono gli abiti della festa e si recarono al castello. Furono introdotti in una immensa sala e ad ognuno di loro fu assegnato un posto. Quando tutti si furono seduti, i camerieri iniziarono a servire le portate. Immediatamente si alzarono commenti di disappunto e di collera. I camerieri infatti rovesciavano nei piatti in modo sgarbato, bucce di patate, pietre e tozzi di pane ammuffito. Solo nel piatto dei due anziani seduti in un angolo, venivano serviti con garbo cibi raffinati e pietanze squisite.
Improvvisamente entrò nella sala l’uomo dai vestiti stracciati. Tutti ammutolirono…
“Oggi” -disse l’uomo- “avete trovato esattamente ciò che mi avete offerto ieri”.
Si tolse gli abiti vecchi e stracciati.
Sotto indossava un vestito dorato…
era il Re!
“Signore, quando ti abbiamo visto aver fame, o sete, o essere straniero, o nudo, o ammalato, o in prigione, e non ti abbiamo assistito?” Allora risponderà loro: “In verità vi dico che in quanto non l’avete fatto a uno di questi minimi, non l’avete fatto neppure a Me”.
(Matteo 25:44-45).
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