“Caino ne fu molto irritato, e il suo viso era abbattuto”
Gen 4:5
Caino è abbattuto. È triste, è molto arrabbiato. Ci sono “seri problemi” in casa sua. Il suo turbamento cresce di giorno in giorno. Il motivo?
Non è stato licenziato dal lavoro di agricoltore, anzi la terra produce molto bene.
Non è gravemente ammalato, non rischia di morire, anzi gli aspettano tanti anni da vivere!
Non ha litigato con i suoi genitori, anzi continua ad essere il “primo figlio”, colui che mamma Eva ha definito “acquistato”.
Quindi? Quali problemi ha tanto gravi da essere così triste? La colpa è di suo fratello Abele!
Proprio così! Abele??? Si, questo “bravo ragazzo” ha turbato inconsapevolmente suo fratello maggiore, colui che gli deve fare da “guardiano”.
Come ha fatto Abele a turbarlo, a renderlo così triste? Ha commesso una GRAVE colpa!
Ha commesso la colpa di essere prima gradito e poi benedetto da Dio!
Questo per Caino, fratello maggiore, è stata una colpa grave.
Così grave che non è riuscito a dominare quelle terribili repulsioni dettate prima dall’invidia e poi dalla gelosia.
Non si è accorto che ad essere benedetto era suo fratello, membro della sua stessa famiglia.
Non si è reso conto che Dio stava gradendo la vita di quel “fratellino” che aveva visto nascere e che forse aveva incoraggiato a crescere. Chissà quante volte lo avrà accudito e messo a letto quando mamma Eva era stanca.
È cresciuto, è diventato un mandriano; è cresciuto nel lavoro, ma soprattutto davanti al Signore!
Quando adora Dio il profumo sale incessantemente alla Sua presenza. Dio gradisce la sua offerta, perché prima ha gradito il suo cuore. Questa è la GRAVE colpa di Abele.
Per Caino è insopportabile!
Allora pensa, pensa, pensa…fino a che il Signore prova ad aiutarlo.
Lo conosce e sa che nel suo cuore si sta verificando una “tempesta perfetta”. Il Consiglio divino: “Se agisci bene, non rialzerai il capo?”
In poche parole: se non dai spazio alla gelosia, se non alimenti cattivi pensieri contro tuo fratello, anche tu sarai a Me gradito.
Rialzerai il capo e la tua offerta sarà benedetta come quella di tuo fratello minore, Abele.
Il peccato era alla porta del suo cuore: “ Un giorno Caino parlava con suo fratello Abele, e trovandosi nei campi, Caino si avventò contro Abele suo fratello, e lo uccise” ( v.
. Questo è il “frutto” dell’odio, il risultato di una gelosia ingiustificata e mai recisa.
Caro fratello “maggiore” Abele non è il tuo nemico, è tuo fratello anche mentre provi ad eliminarlo.
Non trovare “colpe” se Dio ha deciso di benedire chi ti sta al fianco.
Non è una colpa prosperare davanti al Signore!
Se Dio benedice tuo fratello sta benedicendo la tua famiglia; se bendice lui, tu stesso sarai benedetto.
Forse è la diversità che turba? Lui offre armenti e tu frutti della terra? Dio ci ha resi in modo splendido un solo corpo, ma come tante membra diverse.
Non cercare per la tua vita ciò che Dio ha previsto per un altro.
Siano i tuoi fratelli come ricchezza da gustare e non pretendenti da eliminare.
Allo stesso modo poniti con il tuo servizio come una risorsa per gli altri e non come un fratello maggiore a cui tutto e tutti devono guardare.
Se Dio ti ha dato un fratello da crescere allora curalo, non ammazzarlo se vedi in lui talenti.
E sii sempre felice di ciò che Dio ha messo nella tua vita, anche se è diverso da ciò che è negli altri.
Perché il Signore ci ha fatti in modo unico e stupendo (Salmo 139).
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