Cosa è accaduto-C. H. Spurgeon

“E Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rese lo spirito. Ed ecco, la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si schiantarono” (Matteo 27:50-51); “Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel luogo santissimo per mezzo del Sangue di Gesù, per quella via nuova e vivente che Egli ha inaugurata per noi attraverso la cortina, vale a dire la Sua carne” (Ebrei 10:19-20)

Alcuni del popolo di Dio non hanno realizzato questo prezioso fatto, perché ancora adorano da lontano. Molte preghiere vanno altamente apprezzate per lo spirito di riverenza, ma mancano della confidenza filiale.

Posso ammirare il solenne e maestoso linguaggio dell’adorazione che riconosce la grandezza di Dio, ma esso non riscalderà il mio cuore, né toccherà l’anima mia finché non conterrà il senso della gioiosa vicinanza di un perfetto amore che caccia via la paura e dà franchezza di parlare col nostro Padre celeste, come un bimbo parla col suo padre terreno.

Fratello mio, non c’è più alcun velo. Perché continui a stare lontano e a tremare come uno schiavo?

Avvicinati con piena certezza di fede.

Il velo è squarciato.

L’accesso è libero.

Vieni con passo deciso al trono della grazia.

Gesù ti ha portato così vicino al Padre quanto lo è Lui stesso.

Il velo squarciatosi in due è quello del luogo santissimo, della dimora segreta dell’Altissimo, del santuario di Jehovah. Perciò non lasciare che nulla t’impedisca d’entrare. Certo, non v’è legge che lo proibisca, mentre l’amore infinito di Dio ti invita ad accostarti a Lui.

Come possiamo avere comunione con Dio con i nostri occhi accecati, le orecchie chiuse, i cuori induriti e la nostra sensibilità spirituale morta a causa del peccato?

La nostra intera natura è guastata, intossicata, pervertita dal male. Come possiamo conoscere il Signore?

Amati, per la morte del nostro Signore Gesù il patto della grazia è stato stabilito con noi, con le Sue meravigliose provvigioni: “Questo è il patto che farò con la casa d’Israele dopo quei giorni, dice il Signore: Io metterò le Mie leggi nelle loro menti, le scriverò sui loro cuori” (Ebrei 8:10).

Quando accade che la volontà di Dio è scritta nel cuore e la natura è completamente cambiata, allora il velo che ci divideva e ci nascondeva da Dio è tolto via.

“Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Matteo 5:8).

Beati quelli che amano e perseguono la giustizia, perché sono sulla strada sulla quale il Giusto può camminare in comunione con loro.

Gli spiriti che sono secondo Dio non sono divisi da Dio.

La differenza di natura erige un velo di separazione, ma la nuova nascita e la santificazione che la segue per la preziosa morte di Gesù rimuovono quel velo.

Colui che odia il peccato, brama la santità e s’adopera a perfezionarla nel timore del Signore. E’ una cosa benedetta quando amiamo ciò che Dio ama, cerchiamo ciò che Dio cerca, siamo in sintonia con i piani di Dio e siamo obbedienti ai Suoi comandi, perché in tali persone Dio dimora.

Quando la grazia ci rende partecipi della natura divina, allora siamo uno con il Signore ed il velo è rimosso.

Quelli che rifiutano Gesù, rifiutano la sola via d’accesso a Dio.

Dio non è avvicinabile se non attraverso il velo che è stato rimosso per mezzo della morte di Gesù.

Nell’antico patto vi era una sola via d’acceso alla misericordia di Dio, ed era oltrepassando il velo. Non ne esistevano altre.

Ed ora per voi non c’è altra via per entrare nella comunione con Dio se non attraverso il velo strappato, cioè per la morte di Gesù Cristo che Dio ha stabilito come propiziazione del peccato.

Venite per questa via, liberamente.

Rifiutatevi di venire e un impenetrabile velo di separazione penderà tra voi e Dio.

Senza Cristo siete senza Dio e senza speranza. Gesù stesso vi assicura: “Se non credete che io sono, morirete nei vostri peccati” (Giovanni 8:24).

Dio non voglia che ciò accada a voi!

Occorre audacia per guardare all’interno dell’amore che redime ed elegge.

Se alcuni scrutarono nel luogo santissimo allorché il velo si squarciò, questi furono di certo fra i più audaci.

Amati, lo Spirito Santo vi invita a guardare nel luogo sacro con occhio riverente poiché esso è pieno d’insegnamento per voi.

V’è il mistero del trono di Dio e dell’arca del patto rivestita d’oro e del vaso contenente la manna e delle tavole di pietra e della verga fiorita d’Aronne!

Osservate, osservate arditamente per mezzo di Gesù Cristo, ma non accontentatevi di guardare!

Ascoltate cosa dice il testo: “Avendo libertà di entrare”.

Benedetto sia Dio che ci ha insegnato questa via soave che ci permette non più di guardare da lontano, ma di entrare nella stanza più sacra ed interna del santuario con fiducia! Dovremmo avere l’audacia d’entrare!

Com’è dolce realizzare per la propria gioia la presenza dell’Iddio vivente!

Com’è amabile sentire che l’Eterno degli eserciti è con noi!

Conosciamo il nostro Dio come Colui che è un reale aiuto nella prova. E’ una delle gioie più grandi, al di fuori del cielo, essere capaci di cantare “Jehovah Shammah”, che vuoi dire: “Il Signore è qui”.

All’inizio tremiamo alla presenza di Dio, ma appena realizziamo di più dello spirito d’adozione, ci accostiamo con sacra delizia e ci sentiamo così pienamente a casa col nostro Dio che cantiamo insieme a Mosè: “Signore, Tu sei stato per noi un rifugio d’età in età” (Salmo 90:1).

Non vivete come se Dio fosse lontano da voi quanto lo è l’est dall’ovest.

Non vivete con lo sguardo rivolto verso il basso, alla terra, ma vivete come se foste in cielo.

In cielo sarete voi con Dio, mentre qui sulla terra è Lui con voi.

V’è forse molta differenza?

Egli ci ha resuscitati insieme con Lui e ci ha fatti sedere nei luoghi celesti con Cristo. Gesù ci ha avvicinati a Sé per il Suo prezioso Sangue.

Cercate di vivere giorno per giorno così vicini a Dio come lo era il sommo sacerdote all’interno del tabernacolo segreto di Dio.

Il sommo sacerdote aveva uno speciale senso di comunione con Dio. Non solo si avvicinava a Lui, ma parlava con Dio. Non so dirvi cosa Gli dicesse, ma penso che nel giorno speciale il sommo sacerdote si liberasse del carico del peccato d’Israele e facesse conoscere le sue richieste al Signore.

Aaronne, stando solo lì, deve essere stato ricolmo dei ricordi delle sue debolezze e delle idolatrie e degli sviamenti del popolo. Dio risplendeva su di lui ed egli si inchinava dinanzi a Dio. Deve aver udito cose che non era lecito pronunciare ed altre cose che non avrebbe potuto pronunciare anche se fossero state lecite.

Amati, sapete cosa significa avere comunione con Dio?

Le parole sono insufficienti per esprimere tale comunione.

E’ una cosa talmente benedetta!

Molti di voi camminano con Dio: che gioia immensa! La comunione con Dio ha il potere di elevare, purificare e rafforzare. Entrate nella Sua presenza con franchezza.

Entrate nei Suoi pensieri rivelati come Egli entra con grazia nei vostri.

Elevatevi fino a Lui, come Egli si degna di dimorare in voi.

Questo è quanto il velo squarciato ci procura quando abbiamo l’audacia d’oltrepassarlo.

Ma, notate, esso non ci procura nulla finchè non abbiamo questa audacia Gesù morì molto tempo fa, ma la Sua morte è valida ora come al tempo in cui accadde.

Noi veniamo a Dio, caro amico, per una via che è sempre efficace.

Essa non perde mai alcunché della sua potenza e freschezza.

Non può mai logorarsi per il lungo traffico: è sempre nuova.

Se Gesù Cristo fosse morto ieri, forse che non sentiresti di far ricorso ai Suoi meriti oggi?

Certamente puoi afferrarti a quei meriti dopo secoli con la stessa confidenza della prima ora. La via di Dio è sempre nuova.

In effetti, le ferite di Gesù sanguinano incessantemente per la nostra espiazione. La croce è tanto gloriosa come se oggi Egli ancora vi pendesse.

Noi entriamo per una via che è nuova per la freschezza, per il vigore e per la forza della morte espiatoria di Cristo.

Che essa sia sempre nuova per i nostri cuori!

Non lasciamo che la dottrina dell’espiazione perda mai la sua freschezza e attualità, ma che la fresca rugiada la rinnovi per le anime nostre.

Quando viene aperta una nuova via, essa viene dedicata al pubblico uso.

A volte un edificio pubblico viene inaugurato da un re o un principe, venendo così dedicato al suo scopo preciso.

Amati, la via a Dio per mezzo di Gesù Cristo è dedicata e inaugurata da Cristo per l’uso dei poveri peccatori credenti, quali siamo noi. Egli ha inaugurato la via a Dio e l’ha dedicata a noi, perché possiamo usarla liberamente.

Certo, se mi viene dedicata una strada, posso usarla senza timore.

E la via a Dio e al cielo, per mezzo di Gesù Cristo, è dedicata dal Salvatore ai peccatori.

E’ la strada maestra del Re per gli uomini che sono diretti alla Città di Dio.

Dunque, usiamola.

“Inaugurata per noi!”.

Benedetta parola!

C. H. Spurgeon

Tratto dal libro: LA POTENZA DELLA CROCE DI CRISTO

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