FUGHE
Non guardare il vino quando rosseggia, quando scintilla nel bicchiere e va giù così facilmente! Alla fine esso morde come un serpente e punge come una vipera. (Proverbi 23:31-32)
FUGHE
Lo scrittore Jack London, inveterato alcolizzato, fa questa sconvolgente confessione nel suo libro “Il Re Alcool”: “Un suicidio può essere lento ed un crollo morale può essere progressivo, ma il risultato è sicuro, ed è il prezzo che esige il Re Alcool”. Egli era nella situazione adatta per verificarlo. Perché questi abusi che portano a un decadimento fisico e morale inesorabile? Perché si vuole sfuggire alla realtà, alla nostra condizione, alle nostre difficoltà, spiegano i sociologi. Noi abbiamo una risposta più precisa. L’uomo rifugge le realtà, perché gli fanno paura. Vuole sfuggire alle conseguenze delle sue colpe. L’alcool, la droga, i tranquillanti sono come quegli alberi dietro i quali si nascosero Adamo ed Eva dopo la loro disubbidienza. La salvezza è nella fuga? Certamente no! Noi abbiamo di meglio: Non fuggiamo! Affrontiamo la situazione, confessiamo il nostro miserabile stato di peccato, crediamo che Cristo ha pagato sulla croce per noi ed eccoci trasformati in un essere nuovo, rigenerato, liberato da quel malessere che è l’allontanamento da Dio. Allora non avremo più bisogno di fuggire: avremo il riposo che ci viene dato dalla comunione con Dio.
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