Cristologia: la deità di Gesù Cristo
Cristologia: la deità di Gesù Cristo
Le dimensioni del Cristianesimo sono meglio misurate dalla grandezza e dall’influenza della persona che lo fondò.
Mentre Gesù Cristo fu realmente uomo, fu anche veramente Dio. « Penso di conoscere qualcosa della natura umana, e vi dico che tutti costoro (gli eroi dell’antichità) furono uomini come lo sono io, ma non furono simili a Lui; Gesù Cristo fu più di un uomo ». (Napoleone al Conte di Montholon in
“ Memorie di Bertrand “. Non basta parlare della Deità di Cristo. Gli uomini affermano di essere divini, di venire da Dio. Noi dovremmo affermare la divinità di Cristo. Egli era Dio.
Prima di tutto si dovrebbe considerare che tanto il Vecchio che il Nuovo Testamento rappresentano Cristo come sostituto per quelli che era venuto a salvare
(Is. 53:5-6; Matt. 20:28; Giov. 10:11; Gal. 3:13). Se Cristo non fosse stato Dio, non avrebbe potuto prendere il posto dei peccatori, per fare l’espiazione dei loro peccati. Una creatura non può, nel consiglio di Dio, prendere il posto di un’altra. Un angelo non può agire al posto di un uomo, perché tutto quello che un angelo può fare è unicamente dovuto a Dio. Questa è la legge universale delle creature. Ora, secondo questo concetto, soltanto una creatura perfetta poteva prendere il posto di una creatura peccatrice. Ci volle la divinità di Cristo perché la Sua morte per la razza avesse un valore universale, e per dargli la possibilità di « gustare la morte per ogni uomo ».
« Un uomo che legga il Nuovo Testamento e non veda che Cristo dichiara di essere di più di un semplice uomo, potrebbe anche guardare il cielo in pieno mezzogiorno, in un giorno sereno, e non vedere il sole » (Beiderwolf).
Per quelli che accettano la dottrina della Trinità naturalmente non è necessario alcun ragionamento per cercare di dimostrare la Deità di Cristo. Credere nell’una porta necessariamente a credere nell’altra.
Se Cristo è la seconda persona della Trinità, Egli ha la stessa essenza del Padre e dello Spirito Santo, ai quali Egli è necessariamente uguale in potenza e gloria.
In Dio Padre noi abbiamo la sorgente della Divinità; in Gesù Cristo la Divinità del Suo deflusso. Ma nella corrente sta tutta la perfezione della fonte. il Padre è la sorgente della gloria, Gesù Cristo, il Figlio è il fulgore (il riflesso splendente) della Sua gloria. Ebr. 1:3 “il quale essendo lo splendore della sua gloria, e l’impronta della sua essenza”. Impronta significa: impressione prodotta da uno stampo, o da un incisore, su una moneta, per indicarne la natura ed il valore. Così qui essa si riferisce all’impronta precisa della natura e del carattere di Dio.
La subordinazione del Figlio al Padre è un ordine di personalità, di funzione e di attività, che permette al Padre di essere ufficialmente il primo, al Figlio il secondo, e allo Spirito Santo il terzo, in perfetta coerenza con l’uguaglianza.
La precedenza non è necessariamente indice di superiorità. La possibilità di un ordine, che tuttavia non implica nessuna ineguaglianza, può essere illustrata dalle relazioni tra l’uomo e la donna.
Nelle funzioni l’uomo è primo e la donna seconda, ma l’anima di una donna vale quanto quella dell’uomo (I Cor. 11:3). Fin dall’eternità Gesù Cristo è per posizione subordinato a Dio Padre. Per gli scopi della redenzione, nell’incarnazione Egli assunse una determinata subordinazione, con la quale Egli cambiò la Sua sovranità in servitù (Fil. 2:5-8). Questo si può vedere dai seguenti passi delle Scritture
Cristo parlò della grandezza del Padre superiore alla Sua.
Giov. 14:28 – « Avete udito che v’ho detto: Io me ne vo, e torno a voi; se voi mi amaste, vi rallegrereste ch’io vo al Padre, perché il Padre è maggiore di me».
Cristo fu generato dal Padre.
Giov. 3:16 – « Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna>.
Cristo dipendeva dal Padre.
Giov. 5:19 – « Gesù quindi rispose e disse loro: In verità, in verità io vi dico che il Figliuolo non può da se stesso far cosa alcuna, se non la vede fare dal Padre; perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa similmente ».
Vedere Giov. 5:36; Giov. 6:57.
Cristo fu mandato dal Padre.
Giov. 8:29 – “ E Colui che mi ha mandato è meco: Egli non mi ha lasciato solo, perché fo del continuo le cose che gli piacciono” Vedere Giov. 6:29; 8:42.
Cristo era sotto l’autorità del Padre.
Giov. 10:18 – « Nessuno me la toglie, ma la depongo da me. Io ho podestà di deporla e ho podestà di ripigliarla. Quest’ordine ho ricevuto dal Padre mio ».
Cristo riceveva Gìov. 13:3 –
Cristo riceveva il suo messaggio dal Padre.
Giov. 17:8 – « Poiché le parole che tu mi hai date, le ho date a loro; ed essi le hanno ricevute, e hanno veramente conosciuto che io son proceduto da te, e hanno creduto che tu m’hai mandato ».
Vedere Giov. 8:26, 40; Matt. 28:19.
Il Regno di Cristo fu disposto dal Padre.
Luca 22:29 – <E io dispongo che vi sia dato un regno, come il Padre mio ha disposto che fosse dato a me>.
Cristo alla fine darà il Suo Regno al Padre.
I Cor. 15:24 – « Poi verrà la fine, quand’Egli avrà rimesso il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà ridotto al nulla ogni principato, ogni podestà ed ogni potenza ».
Cristo è e sarà soggetto al Padre.
1 Cor. 11:3 – “ Ma io voglio che sappiate che il capo d’ogni uomo è Cristo, che il capo della donna è l’uomo, e che il capo di Cristo è Dio”.
Vedere 1 Cor. 15:27-28.
Sebbene vi sia una subordinazione eterna di Cristo al Padre, tuttavia essa è soltanto una subordinazione di ordine, di funzione e di attività, non di essenza.
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