Cristologia: la santità di Gesù Cristo

Cristologia: la santità di Gesù Cristo

 

Egli era libero da ogni corruzione.

I Giov. 3:5 – « E voi sapete ch’egli è stato manifestato per togliere i peccati; e in lui non c’è peccato ».

Vedere Ebrei 9-14; I Pietro 1:19; 2 Cor. 5:21; Ebrei 4:15; Lev. 11:43-45; Deut. 23:14; Ebrei 7:26.

Nel Vecchio Testamento Jehovah viene chiamato il Santo. Egli è chiamato il Santo d’Israele circa 30 volte in Isaia. Nel Nuovo Te­stamento è Gesù che è chiamato il Santo, perciò la santità di Cri­sto è la stessa santità di Dio; dal lato negativo essa significa la separazione da ogni corruzione e la liberazione da ogni peccato.

Egli era assolutamente puro ed immacolato.

 

I Giov. 3:3 – « E chiunque ha questa speranza in Lui, si purifica, com’esso è puro ».

Vedere i Giov. 1:5; Giov. 8:12; 1:4.

Gesù Cristo regolò la Sua santità non secondo la legge o i costumi degli uomini, ma secondo Dio. La Bibbia usa numerosissi­me espressioni e figure per dare un concetto adeguato della Santità assoluta, e della purezza morale di Cristo. Non vi è nulla in na­tura con cui essa si può confrontare se non la luce.

1 Giov. 1:5 – « Or questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che vi annunziamo: che Dio è luce, e che in Lui non vi è te­nebra alcuna ».

Confrontare con Giov. 8:12 – « Or Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: Io sono la luce del mondo; chi mi seguita non cam­minerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita ».

« La luce bianca e sfolgorante che fece risplendere la faccia e i vestimenti di Gesù sul monte della Trasfigurazione (Matt. 17:2; Luca 9:29) era lo splendore esteriore che rifulgeva come risultato della purezza morale e della divinità » (Haldeman).

« Gesù Cristo davanti agli altri un modello perfetto. Chi può accusarLo di aver mancato? “La cosa più alta che possiamo dire di Gesù – dice Wendt – è che in Lui l’insegnamento e la pratica erano in armonia perfetta. Il Suo insegnamento si basava sulla Sua esperienza più profonda; le Sue opere e le Sue sofferenze, d’altra parte, furono una dimostrazione viva e una grande applicazione del Suo insegnamento. Perciò Egli fu più di un semplice fondatore di una nuova religione; Egli fu anche il rappresentante della rela­zione spirituale con Dio che Egli insegnava. In questa santa armonia interiore fra insegnamento e vita, Egli camminò in presenza dei Suoi discepoli. Noi possiamo quindi ben comprendere che, nel bre­ve periodo di tempo, durante il quale essi furono con Lui, sebbene non fossero in grado di comprendere e ritenere che poco del con­tenuto del Suo insegnamento (insegnamento che li aveva impressio­nati, come qualcosa di nuovo e molto strano), tuttavia essi conser­varono l’indelebile impressione di avere visto ed esperimentato in mezzo a loro, sotto spoglie umane, la perfetta rivelazione di Dio “. Questa impressione è ricordata da Giovanni nel Suo primo capito­lo, nei v. l~17»

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *