Chiamati a diventare figli
Un bisogno di famiglia
Quanti sono nel mondo i bambini senza genitori o abbandonati a causa della guerra, della malattia o della fame! E diventato emblematico il caso dei bambini di strada a Rio de Janeiro in Brasile, centinaia di bambini abbandonati e senza casa che si arrangiano per sopravvivere come possono, spesso con furti, prostituzione, violenza… Molti di questi non hanno nemmeno un’identità, per lo stato non esistono, perché non sono mai stati registrati, e quindi non hanno né nome né diritti. Molti di questi vengono persino uccisi a freddo da bande armate che vanno a caccia di bambini o li usano per il commercio internazionale di organi umani.
Per questo e per altri casi, allora molte organizzazioni di solidarietà ed istituzioni si danno la pena di provvedere almeno in parte alle necessità di questi bambini, e molti privati si offrono per adottare questi bambini e per dare loro una famiglia. Esiste però anche la possibilità di un’adozione a distanza, in cui ci si impegna a versare ogni mese una certa cifra di denaro per provvedere al mantenimento di un bambino in un orfanotrofio e tenendo regolari contatti per lettera o visitandolo. Anche noi come famiglia abbiamo già da qualche tempo deciso di adottare a distanza una bambina africana della Nigeria che ha perduto i suoi genitori in un bombardamento e che ora vive con i suoi fratellini in un orfanotrofio evangelico. Ci teniamo in contatto per lettera e lei stessa, che ha 7 anni, sa di avere persone che provvedono e pregano per lei in Svizzera, e parla di noi come la sua famiglia e porta con sé con fierezza le nostre foto. La responsabile dell’orfanotrofio dice: le vostre lettere, preghiere ed appoggio finanziario fanno veramente una differenza nella vita di Harriet.
Si, è bello sentire di far parte di una famiglia, avere un padre ed una madre che ti amano e che si occupano di te. Quale esperienza avete voi della famiglia? E’ per voi importante la famiglia? Oggi si dice che la famiglia sia in crisi: purtroppo l’individualismo e la vita moderna spesso la mette in crisi, eppure ne abbiamo bisogno: quale solitudine essere senza una famiglia! Altri dicono che il concetto di famiglia è superato. E’ vero questo? No, secondo la Bibbia il matrimonio e la famiglia sono valori universali che fanno parte dei propositi di Dio per l=uomo e per la donna e che rimarranno. Le Nazioni Unite hanno proclamato l’anno 1994 come l’anno della famiglia: è un’occasione per riflettervi con attenzione.
Progetto famiglia
I cristiani e gli ebrei possono apprezzare forse più di chiunque altro il valore della famiglia, dell’essere figli e genitori, i privilegi e le responsabilità che essa comporta. E sapete perché? Perché il concetto di rapporto famigliare fa parte della stessa esperienza cristiana.
Come? mi chiederete. Dal fatto stesso che Dio intende stabilire con le creature umane un rapporto di intima comunione che può essere paragonato a quello di una vera e propria famiglia, famiglia di cui Egli è il Padre. Anzi, questo è molto di più di un semplice paragone. Veramente Dio chiama voi e me a diventare Suoi figli adottivi, a far parte della Sua famiglia: non è solo un modo di dire! Dio vuole creare una speciale ed intima comunione famigliare con le creature umane: eravamo stati creati per questo.
Non solo questo, ma Dio, dopo averci chiamati ad uno speciale rapporto con Sé stesso, vuole che ci sentiamo autentica famiglia con tutti coloro che hanno accolto con gioia lo stesso invito rivoltoci da Dio: la comunità cristiana.
Siete voi tipi solitari o tipi che amano stare in compagnia? Questo è un falso problema perché nessuno di noi può vivere bene ed essere realizzato nell’isolamento. Magari non lo ammettiamo o non ce ne rendiamo ben conto, ma ciascuno di noi ha bisogno di un rapporto significativo con Dio e di un rapporto significativo con gli altri. Magari ci accontentiamo di surrogati, ma è di questo che abbiamo bisogno e questi rapporti significativi li potremo realizzare nel contesto del progetto famiglia che il Salvatore Gesù Cristo ci dichiara.
Adottati
Chiamati a diventare figli adottivi di Dio e a godere tutto ciò che questa condizione comporta: che cosa meravigliosa è mai questa! Lo stesso apostolo Giovanni, similmente stupefatto, esclama: “Vedete quale amore il Padre ha profuso su di noi, facendoci chiamare figli di Dio” (1 Gv. 3:1). Ascoltate lo stesso apostolo che nel suo vangelo afferma: “ma a tutti coloro che l’ hanno ricevuto (Cristo), egli ha dato l’autorità di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome (Gv. 1:12): si, accogliere il Salvatore Gesù Cristo nella nostra vita significa ricevere -per così dire- il diritto legale di figli di Dio, di membri della Sua famiglia spirituale. Voi che avete affidato la vostra vita a Cristo, non siete più soli ed abbandonati, ma appartenete a Dio, alla Sua stessa famiglia. Iddio stesso afferma: A…e sarò come un padre per voi, e voi sarete per me come figli e figlie, dice il Signore onnipotente” (2 Co. 6:18). Pensate, diventare come figli e figlie. In Cristo questo diventa per noi possibile. Ascoltate ancora che cosa dice l’apostolo Paolo: AMa quando è venuto il compimento del tempo, Dio ha mandato suo Figlio, nato da donna, sottoposto alla legge, perché riscattasse quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo l’adozione. Ora, perché voi siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei vostri cuori che grida “Abba, Padre” (Ga. 4:4-6). Pensate, uomini e donne come noi che Cristo riscatta, compra dallo sfacelo di questo mondo per inserirli stabilmente nel contesto di una famiglia spirituale, dalla quale nessuno mai ci potrà strappare, come dice la Bibbia: “Nel timore dell’Eterno c’è una grande sicurezza, e i suoi figli avranno un luogo di rifugio” (Prov. 14:26).
Dio è Padre di tutti?
A questo punto non capisco più, potrebbe chiedersi qualcuno: non ci hanno forse ripetutamente detto che tutti siamo figli di Dio? No, affatto. Se leggete bene la Bibbia e la prendete sul serio per quello che veramente dice, pare proprio che non è così. Secondo la Bibbia, parola di Dio, essere figli di Dio non è un diritto acquisito, non è scontato. Figli di Dio si diventa. Dio ha solo un figlio, il nostro Salvatore e Signore Gesù Cristo e noi possiamo soltanto sperare di essere adottati come tali, e a certe condizioni!
E vero che in un certo senso si può forse dire che Dio sia padre di tutti.
Dio è il Creatore di tutti.
Egli sostiene la nostra vita momento dopo momento, “perché in lui viviamo, ci muoviamo e siamo”. Sulla base di questo fatto possiamo soltanto dire che siamo “progenie di Dio” (29), come si esprime la Scrittura. Essere figli di Dio vuol dire però molto di più di questo fatto naturale.
A questa paternità generale naturale, non sono associati privilegi particolari, oltre quelli della grazia comune che tutti senza distinzione condividono. Dice infatti la Bibbia: “Dio fa sorgere il suo sole sopra i buoni e sopra i malvagi, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti” (Mt. 5:45).
Essere autenticamente figli di Dio vuol dire molto di più di ciò che implica essere figli di un padre terreno. Io posso essere figlio naturale di un certo uomo senza averlo mai conosciuto né avere rapporto alcuno con lui. Recentemente ha fatto notizia il caso di un bambino che era stato scambiato per sbaglio appena nato all’ospedale e che era vissuto con un’altra coppia di cui non era figlio naturale. Dopo sedici anni si fanno vivi i veri genitori, e pretendono di riavere indietro il loro figlio naturale. Quel ragazzo si rifiuta però di andare con i suoi genitori naturali. I miei veri genitori, dice, sono quelli che mi hanno cresciuto ed amato, e dai quali io non voglio separarmi. Voi, anche se siete miei genitori naturali, non siete nulla per me!. Il tribunale ha dato ragione al ragazzo. I suoi veri genitori, sono quelli che lo hanno cresciuto con tanto amore, anche se il ragazzo non era scaturito fisicamente da essi! Essere figli di qualcuno, significa avere rapporti significativi con quel qualcuno.
Come possono dire tanti, allo stesso modo, siamo figli di Dio? Che razza di figliolanza è quella di molti che pur ricevendo molti benefici da Dio, mai lo ringraziano, mai si interessano di Lui né si premurano di conoscere il loro benefattore e la Sua volontà, mai intrattengono con Lui un rapporto personale fatto di fiducia, di ubbidienza e di preghiera e che anzi lo insultano e lo rinnegano? Dice la Bibbia: “Un figlio onora suo padre e un servo il suo signore. Se dunque io sono vostro Padre, dov’è il mio onore? E se sono signore, dov’è il timore di me?, dice l’Eterno degli eserciti a voi, sacerdoti, che disprezzate il mio nome, eppure dite «In che cosa abbiamo disprezzato il tuo nome?» (Matteo 1:6).
Gesù insegnava molto chiaramente che alcuni di quelli che pensavano di essere figli di Dio, erano di fatto …figli del diavolo, perché di fatto avevano molti più rapporti con quest’ultimo che con Dio. Gesù, dopo aver detto: “Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” alcuni gli risposero: “Noi siamo progenie di Abrahamo e non siamo mai stati schiavi di nessuno; come puoi tu dire “diventerete liberi? ” Gesù rispose: Io so che siete progenie di Abrahamo, ma cercate di uccidermi… Se foste figli di Abrahamo fareste le opere di Abrahamo”.
A questo punto però tutti diventano furiosi e lo accusano di essere un figlio illegittimo. Così con giusta ira Gesù risponde: “Se Dio fosse vostro Padre, mi amereste, perché io sono proceduto e sono venuto da Dio; non sono venuto infatti da me stesso, ma è lui che mi ha mandato. Perché non comprendete il mio parlare? Perché non potete ascoltare la mia parola. Voi siete dal diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro”. Ed è proprio in questo confronto che Gesù mette fine alla dottrina deviante che Dio sia Padre di tutti e che tutti siano Suoi figli. Essere figli di Dio implica un rapporto autentico, delle responsabilità, perché significa avere un vero rapporto personale con Dio fatto di fede e di ubbidienza, implica conformità con Lui in pensiero, parole ed opere. Nelle cose di Dio non si può essere qualcosa solo sulla carta, bisogna esserlo di fatto.
Lo so che è comune nella pratica e nella mentalità di molti essere membri passivi di un’associazione o …della chiesa. Questo non funziona con Dio, o si è membri attivi o non si è membri affatto. A Dio non gli interessa ciò che è scritto sulla carta. Dio vuole vedere i fatti!
La sostanza di una figliolanza
Nello squallore di un’umanità perduta senza Dio, Iddio stesso viene allora in Gesù per chiamare a Sé uomini e donne, sulla sola base della Sua misericordia, come figli Suoi adottivi e come tali per instaurare con loro quel rapporto significativo il quale solo può rendere piena, significativa e realizzata la loro vita.
Oggi stesso questo messaggio viene ribadito e rivolto anche a coloro che sanno di non essere in questa posizione: Vuoi diventare mio figlio adottivo? il Signore chiede loro, e veder cessare così quella profonda solitudine che senti e quella grande miseria morale e spirituale che ti opprime? Allora vieni, segui con fiducia ed obbedienza il mio Figliolo Gesù ed avrai questo privilegio. La Bibbia afferma: “Come un padre è pietoso verso i suo figli, così è pietoso l’Eterno verso quelli che lo temono (Salmo. 103:13).
Altri oggi possono celebrare il fatto che Dio un giorno è venuto loro incontro, che li ha chiamati e fatti propri, e possono scoprire, come ha fatto l’Apostolo Paolo, di essere stati “predestinati ad essere adottati come suoi figli per mezzo di Gesù cristo secondo il beneplacito della sua volontà” (Ef. 1:5).
Sui Suoi figli adottivi Iddio pone il Suo suggello, il Suo nome, suggello che niente e nessuno potrà cancellare. A questo riguardo così si esprime il libro dell’Apocalisse. Iddio dice: “Chi vince io lo farò una colonna del tempio del mio Dio, ed egli non uscirà mai più fuori; e scriverò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, della nuova Gerusalemme che scende dal cielo da presso il mio Dio e il mio nuovo nome@’” (Ap. 3:12).
Coloro però che vengono adottati da Dio ricevono pure la grazia di essere rigenerati. Come siamo lontani dalla statura morale e spirituale di Gesù Cristo, il Figlio di Dio, come siamo sporchi e contaminati di quello che Dio odia! C’è veramente da sorprendersi nel fatto che Dio ci voglia con sé, Lui, puro santo e giusto, e noi, odiosi peccatori. Dio però ci prende e gradualmente ci purifica donandoci lo Spirito di Cristo, com’è scritto: “Ora, perché voi siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei vostri cuori che grida «Abba, Padre» (Ga. 4:6). Si, il vero figlio di Dio non è solo colui che ha un rapporto significativo con un tale Padre, ma anche colui che Dio sta cambiando radicalmente, fino a giungere “alla misura della statura della pienezza di Cristo”, crescendo “in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo”. Chiediamoci: Dio sta modificando il mio carattere, i miei pensieri, le mie parole, le mie opere per renderle conformi a Cristo?
Lo spirito dei figlioli di Dio
Voi che Dio ha chiamato ad essere Suoi figli adottivi siete infine sottoposti alla Sua cura paterna e provvigioni, ne siete coscienti? Esaminiamo alcuni tratti di questa meravigliosa realtà.
Come Figli del Padre celeste, i credenti non sono in ansia su quel che mangeranno, su quel che berranno o su di che si vestiranno, perché il Padre sa che hanno bisogno di tutte queste cose. Gesù dice: “…Poiché sono i Gentili (quelli che non conoscono Dio) quelli che cercano tutte queste cose; il Padre vostro celeste, infatti, sa che avete bisogno di tutte queste cose” (Mt. 6:32). Certo io devo darmi da fare per guadagnarmi il mio pane, ma non posso essere più in ansia, perché so che -essendo stato adottato come figlio di Dio- io ho un Padre che si prende cura di me.
Come Figli del Padre celeste, i credenti non accumulano spasmodicamente tesori sulla terra, perché sanno di avere un tesoro in cielo, tesori che non verranno mai meno e che nessuno potrà loro rubare (Mt. 6:19,20). Non dice forse la Scrittura: “…e se siamo figli siamo anche eredi, eredi di Dio e coeredi di Cristo, se pure soffriamo con lui per essere anche con lui glorificati” (Romani 8:17). Certo i beni di questo mondo sono importanti ma essendo stato fatto erede di ben altre cose, questi beni saranno relativi e non il mio valore ultimo. Cristo non ha forse detto che tutto ci appartiene, perché noi apparteniamo al Padrone dell’universo intero?.
Come Figli del Padre celeste siamo -è vero, in questo mondo, spesso in difficile posizione. Il mondo potrà anche dubitare della nostra sincerità, ma noi sappiamo che Qualcuno ben ci riconosce come Suoi. Il mondo potrà anche considerare la nostra -di cristiani coerenti- come una «non vita» o settarismo, ma sappiamo di possedere quella autentica. Il mondo ci potrà anche affliggere, ma sappiamo di avere un’allegrezza profonda sconosciuta ai più. Potremo sembrare “poveri” agli occhi del mondo, in realtà abbiamo in abbondanza, spiritualmente parlando, anche per arricchire molti.
I figlioli adottivi di Dio devono affrontare dure prove, e saper portare la croce di Cristo? Esse per loro, però, non sono un castigo, ma una correzione di Chi li ama e tende al loro bene ultimo.
Come figli infine di un tale Padre, noi siamo fieri e riconoscenti di essere divenuti tali, per questo ci comporremo dimostrando riconoscenza verso Dio, portando alta e senza vergogna la Sua bandiera, il Suo nome, operando per la Sua gloria ed affinché il Suo regno si stabilisca sulla terra. Siamo figlioli di Dio e dobbiamo operare riconoscenti, come dice la Bibbia, “affinché non diventiate pigri, ma siate imitatori di coloro che mediante fede e pazienza ereditano le promesse” (Eb. 6:12), imitatori di coloro che ci hanno preceduto.
Una lunga divagazione dal tema?
Abbiamo iniziato il nostro discorso partendo dalla situazione dei bimbi abbandonati e bisognosi di una famiglia, per finire molto lontano. Era il nostro semplicemente un pretesto? No, perché per me la fede cristiana è vita e non è mai staccata dalla realtà di questo mondo.
Avrei potuto forse semplicemente esortare alla solidarietà sociale e far terminare qui il discorso. Non l’ho fatto perché sono convinto che un’autentica sensibilità sociale ci debba coinvolgere profondamente anche a livello personale. Noi non potremo operare in modo efficace in questo mondo fintanto che non avremo lo spirito di Cristo, e lo spirito di Cristo è dono che proviene dalla nostra personale adozione come figli di Dio. Non potremo offrire nemmeno nulla di sostanziale ai bambini se noi non diventiamo ricchi di quei valori che solo in comunione con Dio possiamo avere. Non potremo dare né a noi stessi né ad altri una famiglia significativa, senza sperimentare prima noi stessi che cosa voglia dire un rapporto famigliare significativo con Dio e con il Suo popolo. Io sono venuto -dice il Salvatore Gesù Cristo- affinché poteste avere una vita vera ed abbondante. Oggi Egli la offre a quanti fra di noi ancora non la conoscono.
Lascia un commento