BUONA O CATTIVA GESTIONE (II)
Che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l’anima sua? (Matteo 16:26)
BUONA O CATTIVA GESTIONE (II)
Abbiamo il dovere di guadagnare il nostro pane (2 Tessalonicesi 3:8-
12). Gesù sa che abbiamo bisogno di cibo, di un tetto e di altri beni
materiali. Non dice forse: “Il vostro Padre sa le cose di cui avete bisogno”? (Matteo 6:8). Ma aggiunge: “Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte” (v. 33). Circa il personaggio della parabola di Luca 12, più egli diventa ricco materialmente, più si impoverisce spiritualmente. Ascoltate il suo ragionamento di circa sessanta parole, in cui “io” e “me” ritornano 14 volte. Egli credeva di poter vivere e prosperare nel suo piccolo mondo incentrato sulla sua propria persona. Parlava come se controllasse le
stagioni e assicurasse al suolo la sua fertilità, regolasse la pioggia e la rugiada… Ecco la caratteristica follia che considera l’uomo come il centro di tutto, non lasciando alcuno spazio a Dio! Si comprende facilmente che questo ricco finisca per trovarsi tanto impegnato negli affari importanti e in banalità insignificanti, che dimentica Dio e il suo avvenire eterno. Ma la morte era in agguato e, il fatto che sia morto in quel momento preciso, conferisce un ulteriore carattere drammatico a questo racconto. La vita di un uomo non dipende dai suoi beni, spiega il Signore. Per conoscere la pace nel proprio cuore, bisogna che Gesù vi abbia preso posto.
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