PERCHÉ QUESTO CONTRATTEMPO?

Chi mai dice una cosa che s’avveri, se il Signore non l’ha comandato? (Lamentazioni 3:37) Questo è avvenuto per voler mio. (1 Re 12:24)

PERCHÉ QUESTO CONTRATTEMPO?

Ci si domanda, talvolta, perché un certo contrattempo viene
improvvisamente a contrastare i nostri progetti; tutto era stato organizzato con cura e, tutto a un tratto, un inconveniente inatteso, un incidente stupido o una malattia ci ha fermati. Prestiamo bene attenzione! Forse udremo, allora, una voce che ci dirà: “Figlio mio, ho qualcosa da dirti. Le tue occupazioni assorbono talmente i tuoi pensieri che non mi udivi più. E’ per questo che ho dovuto fermarti. Sono io che ho posto quest’ostacolo sul tuo cammino. Sono io che ti ho portato in questo letto d’ospedale. Voglio parlarti. Sei pronto ad ascoltarmi?” E’ la voce del vero amore, la voce del cielo, la voce di Dio. In questa condizione, Dio può parlarci di ciò che Egli è, della Sua grazia, del dono che ci ha fatto, cioè del Suo unico e diletto Figliuolo, Gesù Cristo. E soprattutto non ribelliamoci. Se un certo avvenimento penoso è venuto a frenare il nostro slancio a sconvolgere i nostri piani, ascoltiamo la voce di Dio: Ha certamente qualcosa da dirci. Rispondiamogli semplicemente ed umilmente come, in un tempo lontano, fece il giovane Samuele: “Parla, o Eterno, poiché il tuo servo ascolta”. Allora comprenderemo che la mano che ci colpisce vuole solo il nostro bene. “Quaggiù, nel mio sentiero, provar si vuol mia fè, Gesù, l’Amico vero, vicino è sempre a me. Con Lui non v’è fornace che possa intimorir; con Lui bufera tace, con Lui tutto è gioir!”.

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