SPLENDORE DELL’UNIVERSO

 

I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani… Non hanno favella, né parole; la loro voce non s’ode, ma il loro suono si diffonde per tutta la terra fino all’estremità del mondo. (Salmo 19:1,3-4)

SPLENDORE DELL’UNIVERSO

L’esistenza del mondo pone ad ogni uomo due domande: “Chi lo ha
fatto?” e “Per quale scopo è stato fatto?” La Bibbia risponde: “Ogni casa è costruita da qualcuno, ma chi ha fabbricato tutte le cose è Dio”
(Ebrei 3:4). Una casa esige un costruttore. E analogamente la natura che ci attornia e l’uomo stesso sottintendono un Creatore che ha concepito ogni cosa con uno scopo preciso. Gli uomini più dotati possono ingegnarsi a fornire altre spiegazioni, ma esse non convincono mai completamente. Non è né l’energia, né il tempo, né il caso che hanno prodotto il mondo materiale, il mondo vivente, la coscienza umana… Vi è ben altro, vi è Dio. Dalla natura si eleva una voce: un semplice fiore ci meraviglia e testimonia della grandezza di Colui che lo ha disegnato e gli ha dato il suo profumo. Un neonato ci parla di Colui che da la vita e che ci permette di trasmetterla. Dio chiama così la propria creatura a prendere coscienza della sua limitata dimensione: “Io ti farò delle domande e tu insegnami! Dov’eri tu quand’Io fondavo la terra? Dillo, se hai tanta intelligenza” (Giobbe 38:3,4). Queste domande ci conducono a toccare con mano i limiti della nostra conoscenza e a inchinarci davanti a Dio, l’intelligenza suprema, la conoscenza totale. E che cosa dire quando il corso abituale della natura è perturbato? E come ciascuno si sente piccolo, vulnerabile,di fronte a un terremoto?

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