GLI EFFETTI DELLA BENIGNITÀ
“…La tua benignità m’ha fatto grande” (Salmo 18:35)
La benignità di Dio regnava nel cuore di Davide e lo rese grande quando questi s’infiltrò nell’accampamento di Saul, tra i soldati addormentati, penetrando nel luogo dove il re d’Israele stava dormendo. Ai suoi piedi si trovava Saul, totalmente disarmato: la sua gola era esposta, il petto era indifeso davanti alla lama nemica. Davide aveva in pugno l’uomo per il quale aveva sofferto molti torti, colui che aveva messo una taglia sulla sua testa. In quel momento aveva la corona e il trono a portata di mano. Vicino al guanciale del re c’era una lancia e una brocca d’acqua. Dopo aver preso questi oggetti, Davide scivolò via silenziosamente, proprio come era arrivato. Scese lungo la valle, fin quando non si trovò dall’altro lato. Allora richiamò l’attenzione delle guardie, invitandole a cercare la lancia e la brocca. Saul si destò, e fu sopraffatto dalla gentilezza dell’uomo che cercava di annientare. Dove aveva acquisito questa nobiltà quel semplice pastore? Dove aveva imparato un simile autocontrollo la sua fiera natura? Davide ce lo spiega proprio in questo versetto: “La tua benignità m’ha fatto grande”. Ecco cosa trasformò il contadino di Betlemme in un vero re e il rozzo pastore nel dolce cantore d’Israele! Dio forma ancora uomini valorosi, esattamente in questo modo: mediante la Sua benignità. Colui che operò una simile grazia in Davide compirà miracoli simili nella nostra vita, e anche di maggiori, poiché per noi queste parole hanno acquistato una ricchezza di significati di gran lunga superiore a quella che era accessibile a Davide.
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