LE NOTE DELL’INTEGRITÀ
“…e tutto quello ch’è in me, benedica il nome suo santo” (Salmo 103:1)
È bello pensare che ognuno di noi è creato da Dio in un mondo di cui Egli è l’artefice, e che in noi non c’è niente, se non ciò che Egli ha creato per la Sua lode. Anima mia, non temere quindi d’essere te stessa. Non consumare la tua forza nel tentativo di assumere le fattezze di qualcun altro. È Dio che ti ha creato, lascia quindi che Egli ti abbia interamente. Non continuare in eterno a esaminare e a criticare te stesso. La lode richiede libertà, fiducia e gioia. La costrizione non può che suscitare un suono sgradevole. La paura non è in grado di cantare. Il dolore sta seduto in silenzio, con gli occhi fissi verso il basso, con l’arpa appesa ai salici, e sospira: “Come potremmo noi cantare le canzoni dell’Eterno in terra straniera?” (Salmo 137:4). Soltanto quando ci troviamo a nostro agio, nella benedizione della casa del Padre e nella gioia della Sua presenza, possiamo iniziare a rallegrarci. Ogni corda dell’arpa è necessaria: permetti alla mano che l’ha creata di possederla nuovamente, affinché Egli sia in grado di accordarla e di disporne sempre per il Suo servizio e per la Sua lode. Non c’è nulla in me che Dio non possa santificare interamente e salvaguardare in modo completo. Il temperamento e il carattere Gli appartengono: considera questi aspetti della tua personalità come provenienti da Lui, e utilizzali alla Sua gloria. Se sei gioioso, donaGli la tua gioia: se hai un umore malinconico, la tua lode può essere comunque profonda e dolce, anche se ha perso un po’ della sua forza. Se Dio ha messo il sorriso sulla tua bocca, donaGli la tua allegria: questa pure viene da Lui, ed più efficace di una medicina. Se sei debole, permetti alla pazienza di operare in te: essa canta come un usignolo, illuminando le tenebre più fitte. Se hai il dono dell’immaginazione, della ragione, del giudizio, fa’ che lodino il nome del Signore. Se il lavoro ti assorbe, lascia che la tua anima lo stesso appartenga completamente a Dio, che il mondo attorno a te possa udire le note dell’integrità e della giustizia. Fa’ in modo che tutto quello che è in te benedica il Suo santo nome. Allora tutto ciò che ti circonda sarà finalizzato al servizio per il Signore. Sarà come quando nella piazza del mercato, tra la confusione dei passanti, dall’interno di una comunità giunge la melodia dell’organo e il canto del coro: essi non ostacolano né interrompono il traffico ma, come un soffio dal cielo, purificano ed elevano ogni cosa.
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