MORTO IN GINOCCHIO-Davide Livingstone

Io voglio dunque che gli uomini preghino in ogni luogo, alzando mani pure, senza ira e senza dispute. (1 Timoteo 2:8)

MORTO IN GINOCCHIO

Davide Livingstone, il grande esploratore e missionario del secolo scorso, terminò la sua vita in modo straordinario. Durante il suo ultimo viaggio di esplorazione in Africa, una mattina era rimasto nella sua tenda, mentre quelli che l’accompagnavano erano intenti a imballare le attrezzature della spedizione e a prepararne la partenza. Essi non volevano disturbarlo mentre era in preghiera; cioè, come era solito dire, “mentre parlava col suo Dio”. Poiché l’attesa si prolungava molto più del solito, il capo colonna si assunse la responsabilità di guardare nella tenda. Egli scoprì Livingstone ancora in ginocchio con le mani per terra, ma il suo cuore aveva cessato di battere. Egli aveva imparato, durante le prove, i pericoli e le fatiche della sua difficile vita di esploratore, la potenza della preghiera. Aveva trovato, grazie a questo mezzo, il soccorso, la protezione e delle forze sempre rinnovate. E a quell’ora suprema della morte, è anche verso Dio che si era rivolto, per trovare le risorse necessarie. Ebbe così una partenza tranquilla da questo mondo, senza timori né lotte, cosa che destò una profonda impressione tra i suoi compagni di spedizione.
Non è necessario condurre una vita così piena di rischi come la sua,
per far l’esperienza delle risorse della preghiera. Non trascuriamo questi momenti soli con Dio, sono necessari per rinnovare le nostre forze e la vita delle nostre anime.

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