IL PIANOFORTE-Elisabeth Prentiss (1818-1878)

Elisabeth Prentiss (1818-1878) faceva l’insegnante prima di diventare moglie di un pastore e quindi madre.
Poco dopo la morte in tenera età del suo secondogenito (un bimbo splendido di nome Eddie), Elisabeth ebbe una bimba.
La malattia che la colpì dopo il parto le impedì di accudire la bimba, che poteva vedere solo una volta al giorno e che morì di lì a poco.
L’esperienza lasciò Elisabeth distrutta, ma la donna riuscì a superarla e a sviluppare un ministero meraviglioso per coloro che avevano sofferto un lutto e per moribondi.
Ecco come commentò la sua esperienza: “Credo che solo quelli che abbiano appreso Cristo negli ospedali, nella povertà, in un’incertezza dolorosa, nell’ansia, nelle avversità e davanti a una tomba aperta, possano conoscere la felicità più alta e più pura. Imparare a conoscere Cristo, questa è la vita”.
Elisabeth Prentiss non dimenticò mai la sua agonia di quei giorni, ma usò la sua esperienza per avvicinarsi ad altre madri nella stessa condizione e cercare di dare loro conforto.
Allo stesso modo, quelle donne che percorrono l’oscura valle dell’aborto, della morte di un figlio appena nato o di uno già adulto, possono infine trovarsi ad aiutare le altre in modo meraviglioso.
“Signore, tocca la mia vita
Come il maestro fa con i tasti di un pianoforte.
Crea armonia dove nella mia vita non c’è.
Crea la melodia che devo seguire,dove nella mia vita c’è soltanto confusione.
Tocca i tasti acuti quando sono giù e non riesco ad alzare la mia voce verso Te,
Tocca i tasti bassi e profondi quando la vita mi prende e non vengo a Te nel segreto della mia camera.
Sfiora i tasti bianchi quando devo essere imbiancato col sangue dell’Agnello,
Sfiora i tasti neri quando ho bisogno delle prove per crescere nella Tua fede.
Signore aiutami a leggere le pause per capire quando devo fermarmi a riflettere.
Signore scandisci il tempo, che io sappia quando pregare e quando agire.
O Signore ma prima di tutto questo,
O Padre prima di sederti a quello sgabello,
Prima di eseguire lo spartito della mia vita,
Prima di posare le Tue sante mani sulla tastiera o Padre,
Accordami affinché quando le Tue dita agilmente si muoveranno
il Tuo orecchio possa sentire ogni nota come la nota giusta
e che nessuna nota stonata possa rovinare lo spartito che Tu hai scritto per me”.

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