“…non si accorge della calura” (Geremia 17:8)

Quando non ci accorgiamo della calura? Mentre confidiamo nel nostro Dio, mentre temiamo Dio affidandoci alle Sue forze, e mentre i nostri occhi rivolgono lo sguardo fisso su Gesù Cristo. E perché non ce ne accorgiamo? Perché il Signore è buono e la Sua bontà dura in eterno. Perché a coloro che si consacrano a Lui, il Signore non fa mancare nessun bene. Perché il Signore percorre con lo sguardo tutta la terra per spiegare la Sua forza in favore di quelli che hanno il cuore integro verso di Lui.
Finché l’albero rimane piantato vicino all’acqua e si nutre, non sarà mai in affanno e non cesserà di portar frutto, e non invecchierà mai.
Non si diventa vecchi solo per aver vissuto un certo numero di anni. Si diventa vecchi quando le preoccupazioni, i dubbi, la mancanza di speranza ci fanno curvare verso terra e diventare polvere prima ancora di morire.
Gli anni raggrinziscono la pelle, ma il pessimismo raggrinzisce l’anima.
Un figlio di Dio fedele al Signore è riscontrabile proprio quando lo si vede in azione quando giunge la prova e la difficoltà. Il segreto è quello di confidare nel Signore.
Sapete cosa succede? Proprio nel periodo di siccità e di belle giornate di sole che l’acqua diventa ancora più preziosa.
“Nell’anno della siccità…” le prove possono anche durare un’anno intero, ma l’albero non è in affanno. Il cristiano non sarà scosso e non perderà la sua pace (che indica buono stato, vita senza alcuna mancanza), ma continuerà a produrre frutti e non si affannerà come gli altri, e l’acqua della parola diverrà sempre più preziosa. Guardate cosa succede all’albero: se una parte del terreno soffre di siccità, le radici dell’albero cambiano da sole direzione per convergere, poco a poco, verso il corso d’acqua. Questa è una bell’immagine di una vita vissuta in Cristo! Un albero in mezzo al giardino… “il cui fogliame rimane verde”.
Purtroppo nel vivere attuale, si è perso l’autocontrollo, o meglio dire, il dominio proprio che ci impara come dominare i nostri impulsi e frenare il nostro io.
Nelle nostre difficoltà tendiamo a volere subito una soluzione che sia rapida, indolore, e che rispetti tutti i nostri parametri, anzi vogliamo che non ci sia nessun tipo di difficoltà. Non sappiamo, anzi non vogliamo, più reagire, perdendoci subito d’animo, senza più vedere che c’è ancora dell’acqua che ci mette pace e serenità, perché essa ci porta a confidare in Dio.
I cristiani devono vivere presso i rivi delle acque, devono mettere le proprie radici in quel “fiume, i cui ruscelli rallegrano la città di Dio” e da esso loro devono essere irrigati, altrimenti appassiscono e muoiono. Essi non possono vivere nel mondo, lontano da Gesù, dalla Sua Parola, dai Suoi decreti, dalla Sua casa, dal Suo popolo, dalla Sua presenza, dallo Spirito e dalla grazia, proprio come, per esempio, un salice non può vivere sopra la cima di un monte; essi non possono vivere tra gli empi, non possono fermarsi nella via dei peccatori, non possono sedersi in compagnia degli schernitori, proprio come il salice non può vivere e crescere nel deserto.
Chi non cresce è perché è malato, e la sua malattia che lo porta a far seccare le foglie e ad invecchiare, può essere: il peccato, la mondanità, la superficialità, il compromesso.
Il cristiano non si accorge della calura e il suo fogliame rimane verde anche dal punto di vista materiale. Perché? Perché il Padre celeste non fa mai mancare nulla, poiché dona sempre il necessario. È mai mancato del cibo? È mai mancato del vestiario? Quindi non ha e non può avere di che lamentarsi! Vivere è l’arte di usare ciò che rimane, ciò che è presente.
I cristiani se ricevono l’acqua della Parola di Dio, la luce Divina, la linfa dello Spirito Santo, sono sani spiritualmente e dimorano sempre in Cristo Gesù, non si seccheranno, non saranno mai in affanno e vivranno una vita cristiana sempre verdeggiante e fruttifera nel Signore: “Giuseppe è un albero fruttifero; un albero fruttifero vicino a una sorgente; i suoi rami si stendono sopra il muro” (Genesi 49:22). Dobbiamo camminare per fede e sperimentare la meravigliosa, miracolosa e copiosa provvidenza di Dio.
Questo è il tipo di cristiano in cui Dio si compiace di abitare e nel quale manifesta la sua gloria, perché è un uomo maturo che ha posato i suoi piedi sulla Roccia ed ha disteso le sue radici lungo il fiume della vita e che non si lascia scuotere da venti contrari o da tempeste e fiumane che vorrebbero scoraggiarlo; ma rimane fermo e fiducioso aspettando pazientemente l’intervento propizio di Dio.
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