“i suoi occhi vedono, le sue pupille scrutano” (Salmo 11:4)
Esaminiamo noi stessi, la nostra condizione, il nostro stato, la nostra situazione spirituale. “Così dunque ognuno di noi renderà conto di se stesso a Dio”. (Romani 14:12).
Il Signore esamina la nostra vita con la stessa scrupolosa attenzione di un archeologo, esplorando ogni strato della nostra anima. L’uomo inventa la maschera. Si maschera. Molte persone, se non tutte, hanno una maschera. E c’è chi ne porta più di una. Le maschere ci nascondono perché gli altri non vedano come siamo. L’essere umano si fa personaggio e recita molto bene. E naturalmente la parte che sceglie è quella della persona importante, del protagonista, dell’eroe o dell’eroina. Finché si può. Ma nulla c’è che Egli non conosca; conosce ogni cosa in ogni singola fase della nostra vita. Egli comprende da lontano i nostri pensieri, e ogni nostro atto e ogni nostra intenzione è dinanzi ai Suoi occhi. Parole, opere, pensieri e motivazioni… Proprio niente può sfuggire a Dio. Orgoglio, autosufficienza, caparbietà, egoismo, presunzione, invidia, gelosia, rancore, odio, tradimento, disprezzo, bestemmie, malizia, dispetti, maldicenza, ipocrisia, falsità, menzogna, superficialità, pigrizia, abitudini, ignoranza, insensibilità, pensieri di adulterio, pensieri di fornicazione, parole oziose, religiosità, idolatria, avarizia, lussuria, scialacquìo, consigli fraudolenti, adulazione, vanagloria, paura, angoscia, disperazione, cruccio, pessimismo, insoddisfazione, infelicità, illusione, delusione, disperazione, autocommiserazione…..nulla può essere nascosto. Tutte le cose sono nude e scoperte davanti a Colui al quale dobbiamo render conto. Chi può conoscere le vere intenzioni di un uomo abile nell’arte di ingannare e di apparire ciò che non è? Alcuni sanno farlo, ma potete stare certi che a Dio non sfugge nulla. Può distinguere fra forma ed apparenza della fede, vera e falsa professione.
Confida in un falso rifugio chiunque pensi di nascondersi da Dio nelle tenebre. Le tenebre per Lui non sono oscure, poiché la notte per Dio è chiara come il giorno; le tenebre e la luce Gli sono uguali. “Sono io soltanto un Dio da vicino, dice il SIGNORE, e non un Dio da lontano?
Potrebbe uno nascondersi in luogo occulto in modo che io non lo veda?, dice il SIGNORE. Io non riempio forse il cielo e la terra?, dice il SIGNORE.” (Geremia 23:23-24)
Ci piace immaginare che Egli sia limitato quanto noi…
Davanti a Dio in preghiera siamo invitati a dire prima di tutto: “Mi riconosco colpevole, o Signore, come veracemente Tu affermi nella Tua Parola, di essere un ribelle e un trasgressore all’ordinamento che Tu hai stabilito: mi pento di tutto questo e imploro la Tua misericordia affinché il grave fardello della condanna che merito sia sollevato da me”. Così dobbiamo dire perché il nostro Salmo afferma: “Davanti a te ho ammesso il mio peccato, non ho taciuto la mia iniquità. Ho detto: Confesserò le mie trasgressioni al SIGNORE”, e tu hai perdonato l’iniquità del mio peccato” (5). Che cosa magnifica agli occhi di Dio quando un uomo o una donna prende la risoluzione di non perdere più tempo e non ingannare più sé stesso e Dio cercando vanamente di nascondere i suoi peccati di fronte a Dio che tutto vede, ma che apertamente e candidamente confessa ed esprime il proprio cruccio per tutti i suoi peccati e il loro fardello in tutta la loro gravità.
Qual’è la nostra reazione davanti all’Onniscienza di Dio?
– Spavento: ricordandoci che l’occhio di Dio ci sta guardando
– Meraviglia: portandoci ad intrattenere un rapporto di intima e profonda comunione con Lui
– Timore: per prendere coscienza della Sua onnipresenza e per fuggire il male.
Infine, alla consapevolezza della Sua Onniscienza troviamo riposo nelle difficoltà presenti e sicurezza per il futuro, perché ci lasceremo condurre e guidare da Dio, e non domanderemo più: “Che fai?”. Affidiamoci completamente a Colui che è l’Onnisciente. Egli è degno di ricevere l’onore e la gloria.
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