“Io pongo il mio arco nella nuvola e servirà di segno del patto fra me e la terra” (Genesi 9:13)
È straordinario vedere come Dio, nella Sua grandezza, abbia deciso di comunicare con l’uomo anche attraverso le meraviglie della Sua creazione. Esso rappresenta la grazia e la benevolenza di Dio, la severità del Signore, la bontà di Dio. L’arco nel cielo è il segno della promessa di Dio, ma è anche un ricordo per Dio.
Ma la buona novella è che Dio si ricorda. Il ricordare di Dio è il suo amore per noi, la sua misericordia nonostante il nostro peccato, nonostante i nostri errori. Il Suo ricordare è la Sua fedeltà nel confronti degli esseri umani e della creazione.
Dio si preoccupa degli esseri umani e della creazione. Dio si ricorda di noi quando viviamo immersi nei nostri peccati.
L’arco che viene sospeso, è uno strumento che Dio ripone in cielo, a significare la Sua rinuncia all’uso della forza per “mettere in riga” gli esseri umani, ma anche il divieto di uccidere rivolto all’uomo stesso: “Chiederò conto della vita dell’uomo alla mano dell’uomo, alla mano di ogni suo fratello” (Genesi 9:5).
In secondo luogo, l’arco è simbolo di pace perché è un fascio di luce che tiene insieme, in maniera perfettamente armoniosa, i sette diversi colori dell’iride. L’arcobaleno è espressione di tutta la ricchezza della pace che nel termine ebraico shalom, non vuol dire semplice assenza di guerra, ma è definito, e mai compiutamente, da accezioni diverse, come: star bene, felicità, sicurezza, totalità, condizione di tranquillità, ordine, pienezza, perfezione, armonia, integrità, totalità, compiutezza, interezza. giustizia, fraternità, tranquillità, riposo, pienezza di vita per tutti. Un rapporto più stretto con l’idea di shalom come concetto e azione è riscontrabile nella radice araba salaam, col significato di essere al sicuro, fiducioso e perdonato, e simili. Implica inoltre un impegno personale al concetto, azione e trascendenza di “pace” – Salaam è anche tradotta letteralmente come “colui/lei che si sottomette a Dio” e “sottomissione a Dio” rispettivamente.
Dio con questo arco fa sì che si ricostituisca:
al posto dell’odio, l’amore;
al posto della contesa, l’armonia;
al posto della frantumazione, l’integrità;
al posto delle tenebre, la luce;
al posto della disperazione, la speranza;
al posto del dubbio, la fede;
al posto dell’agitazione, il riposo;
al posto del non senso, la buona volontà;
al posto dell’estraneità, la familiarità.
L’arcobaleno è il segno del cambiamento, del fatto che è possibile far stare insieme colori diversi, colori che arricchiscono tutti, anzi ci fanno più belli.
Lascia un commento