C’era una volta un eremita………..
C’era una volta un eremita che viveva vicino ad un piccolo paesino tra le alpi austriache, Il Consiglio del paese aveva assegnato a questo uomo, che viveva un pò più in alto degli altri, il compito di essere guardiano della sorgente. Doveva prendersi cura della sua pulizia affinché gli abitanti potessero usufruire dell’acqua fresca e pulita. Con impegno il guardiano controllava i canali, pescava le foglie e i ramoscelli che gaIleggiavano, allontanando il fango che sporcava quest’acqua fresca e otturava lo scarico.
Gli anni passarono. Una sera, il Consiglio si era ritrovato per la riunione semestrale. Quando cominciarono a discutere sulle finanze del paese, un esaminatore analizzò il caso del guardiano della sorgente. “Ma chi è quest’uomo anziano?” chiese con curiosità. “Perché riceve anno dopo anno dei soldi da noi? Noi non lo vediamo mai, e da quel che ne sappiamo, non ci è molto utile! No, non ci serve più!” Di comune accordo il Consiglio decise di rinunciare al servizio che quest’uomo svolgeva giorno dopo giorno. Ma quando arrivò l’autunno, gli alberi cominciarono a perdere le loro foglie, i rami si spezzavano, e cadevano in acqua otturando gli acquedotti.
Arrivò presto il giorno in cui, aprendo il rubinetto, l’acqua che scorreva era di un colore giallastro. E con il passare dei giorni diventò sempre più scura. In una settimana sulle rive dell’acqua si erano posati strati melmosi che diffondevano un cattivo odore. I mulini si muovevano a fatica fino a che non si fermarono completamente. I negozi vicini all’acqua dovettero chiudere, i pesci dello stagno morirono. Alla fine, gli abitanti stessi si erano tutti ammalati.
Mantenere pulita la sorgente non è un lavoro di prestigio, ma dobbiamo farlo comunque perché i risultati manifestano ciò che c’è dentro di noi. Noi dobbiamo essere i guardiani del nostro cuore. Dobbiamo continuamente stare attenti e prenderci cura del nostro cuore, chiedendo a Dio di mostrarci quali sono le cose che lo avvelenano.
Da che tipo di sporcizia dobbiamo purificarci? Giovanni ci esorta: “Non amate il mondo né le cose che sono nel mon do, Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in Lui; perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo” (1 Giovanni 2:15-16).
Il cuore, la parte più profonda del nostro essere, è l’albero sulla quale dipende il frutto che portiamo nella nostra vita. Se quello che noi abbiamo nel nostro cuore è buono allora il frutto che porterà sarà anche buono. Un frutto è sempre il risultato di un albero che lo dà. Nessun frutto può essere prodotto senza l’albero, e nessun frutto può essere diverso dall’albero che l’ha prodotto. Il Signore usa questa figura per dirci che quello che l’uomo porta avanti è il risultato ed in diretta analogia con il tesoro che ha nel suo cuore. Un buon cuore produce un buono frutto, ed un cuore malvagio produce frutto malvagio. Dal cuore provengono gli esiti della vita cioè i risultati, il frutto che noi portiamo nelle nostre vite.
Quindi, il cuore e quello che entra dentro determina il frutto che viene fuori.
Dio ci chiama a stare attenti alle Sue parole, ad inclinare il nostro orecchio ai Suoi detti e conservali in fondo al cuore. La Parola di Dio porta frutto quando è tenuta nel nostro cuore.
“Non si allontanino mai dai tuoi occhi, conservali in fondo al cuore, poiché sono vita per quelli che li trovano, salute per tutto il loro corpo.” (Proverbi 4:21-22)
L’uomo per portare il buon frutto dalla Parola, egli deve conservare questa Parola nel suo cuore. Come Gesù disse spiegando la parabola del seminatore. Affinché il cuore dia un buon frutto è richiesto che la Parola di Dio sia in esso. Le parole di Dio quando sono conservate nel nostro cuore, sono vita.
“Or questo è il significato della parabola: il seme è la parola di Dio. Quelli lungo la strada sono coloro che ascoltano, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dal loro cuore, affinché non credano e non siano salvati. Quelli sulla roccia sono coloro i quali, quando ascoltano la parola, la ricevono con gioia; ma costoro non hanno radice, credono per un certo tempo ma, quando viene la prova, si tirano indietro. Quello che è caduto tra le spine sono coloro che ascoltano, ma se ne vanno e restano soffocati dalle preoccupazioni, dalle ricchezze e dai piaceri della vita, e non arrivano a maturità. E quello che è caduto in un buon terreno sono coloro i quali, dopo aver udito la parola, la ritengono in un cuore onesto e buono e portano frutto con perseveranza.” (Luca 8:11-15)
È la Parola di Dio ascoltata e conservata in un cuore onesto e buono che porta frutto, la vita abbondante, esattamente come Dio vuole che noi abbiamo.
Contrariarmene all’uomo che si preoccupa della parte esterna, Dio si preoccupa della parte interna, il cuore. Ecco perché Proverbi 23:26 ci dice: “Figlio mio, dammi IL TUO CUORE, e gli occhi tuoi prendano piacere nelle mie vie”
Molti sono pronti a fare una moltitudine di cose in nome di Dio. Tuttavia, quello che Egli vuole è semplicemente che Gli diamo il nostro cuore. Egli non vuole il frutto, il nostro operato, ma l’albero che porta frutto. Se l’albero, il nostro cuore, è dato a Lui, allora il frutto prodotto sarà buono poiché viene da un cuore che è stato dato a Lui ed è diretto da Lui. Ma Dio non è solo interessato al nostro cuore ma Egli lo vuole anche completamente. “Ama il Signore Dio tuo con TUTTO il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”
“Ma di là cercherai il Signore, il tuo Dio, e lo troverai, SE LO CERCHERAI CON TUTTO IL TUO CUORE E CON TUTTA L’ANIMA” (Deuteronomio 4:29)
“Voi mi cercherete e mi troverete, PERCHÈ MI CERCHERETE CON TUTTO IL VOSTRO CUORE” (Geremia 29:13)
“Nondimeno, anche adesso», dice il Signore, tornate a me CON TUTTO IL VOSTRO CUORE…Stracciatevi il cuore, non le vesti; tornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira e pieno di bontà” (Gioele 2:12-13)
“Confida nel Signore CON TUTTO IL TUO CUORE e non ti appoggiare sul tuo discernimento. Riconoscilo in tutte le tue vie ed egli appianerà i tuoi sentieri” (Proverbi 3:6)
Dio vuole TUTTO il nostro cuore. Egli vuole che noi l’amiamo con tutto il nostro cuore, lo cerchiamo con tutto il nostro cuore, confidiamo in Lui con tutto il nostro cuore, che ritorniamo a Lui con tutto il nostro cuore. “Tu mantieni il patto e la misericordia verso i tuoi servi CHE CAMMINANO IN TUA PRESENZA CON TUTTO IL CUORE” (2 Corinzi 6:14)
“Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dare frutto se non rimane nella vite, così neppure voi se non dimorate in me. Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me, e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla. Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così sarete miei discepoli” (Giovanni 15:4-8)
Custodire significa: Conservare con cura preservando da pericoli e danni. Serbare, tutelare. Sorvegliare. Badare alla propria salute.
A noi è stato ordinato di coltivare il nostro cuore, come la parte più importante dell’esser nostro, anziché prendere cura delle apparenze esterne. Spesso non custodiamo il nostro cuore; non consideriamo che la nostra sorgente deve essere pulita perché dell’acqua pura possa sgorgare da essa. Ma la sorgente getta forse dalla medesima apertura il dolce e l’amaro? O getta l’una o getta l’altra. La stessa fontana non può avere due tipi di acqua. Può forse un fico produrre olive, o una vite fichi?
La risposta è categoricamente no. Un fico non può produrre olive, e una vite non può produrre fichi. La natura stessa ci insegna l’ovvio, queste cose non sono possibili. Un cuore pulito e nuovo non produce acqua amara. Il tipo di acqua che esce da una sorgente rivela ciò che ha dentro, e nello stesso modo le parole che escono dalla bocca rivelano quello che c’è dentro il cuore di quella persona.
Purtroppo la nostra società, i messaggi lanciati dai media ci suggeriscono di seguire i nostri sentimenti quali guida principale della nostra vita, i consiglieri nelle decisioni.
Non considerando però che scaturendo da un cuore “sporco”, come acqua “inquinata” possono portare alla nostra morte spirituale e guastare i nostri rapporti con coloro che ci stanno intorno.
Confidare quindi nel nostro cuore ingannevole e sviato non è altro che il sentiero che ci porterà alla rovina. Non è altro che sfacciata ribellione contro il Re che ci ha creati e dal quale dipendiamo. E’ per Lui, infatti, che eravamo stati creati, non per noi stessi. Valutiamo bene ogni cosa secondo la Parola di Dio.
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