TESTIMONIANZA-GIANLUCA-UNA RISPOSTA A TU PER TU!

Mi chiamo Gianluca e ho 25 anni.
Sono nato e cresciuto in una famiglia cristiana evangelica. Purtroppo, quando ero molto piccolo persi il padre, ma dopo alcuni anni Dio ci concesse di ricomporre una famiglia e di questo gli sono grato. Fu così che quando avevo 8 anni ci trasferimmo in un altro paese.
Nella chiesa evangelica di questo nuovo paese mi ritrovai con rammarico ad essere l’unico bambino.
Molto presto, poco attratto dall’ambiente, presi la decisione di non voler più frequentare le riunioni e facevo di tutto per evitarle anche se i miei genitori cercavano sempre di portarmi con loro.
Crescendo, presi l’abitudine di andare nelle sale giochi (cosa che per me era diventata quasi una dipendenza) dove spendevo molti soldi; spesso rubavo i soldi a casa per giocare in quei posti e a volte scappavo via senza pagare. Un’altra brutta abitudine che avevo era quella di fare a botte e litigare spesso con gli altri ragazzi e compagni di scuola; cercavo di impormi ed usavo atteggiamenti prepotenti ed aggressivi.
Oltre a tutto questo, la cosa peggiore era che mi vergognavo molto di appartenere ad una famiglia cristiana evangelica (cosa che cercavo sempre di nascondere), mi vergognavo della chiesa del paese e mi vergognavo quando si parlava di Dio. Pensavo di avere una reputazione da “duro” da difendere.
All’età di 17 anni avevo deciso di voler vivere la vita a modo mio e non mi davo pensiero di conoscere Dio nonostante gli insegnamenti ricevuti fin da piccolo.
Un giorno fui invitato da mio cugino a partecipare ad un campeggio evangelico estivo. Avendone sentito parlare tante volte ed essendo curioso di provare, accettai. Ricordo che rimasi molto stupito nel vedere tanti ragazzi come me adorare Dio in maniera sentita e parlare di Lui. Nei primi giorni in quel luogo io continuavo a vergognarmi di Dio, non riuscivo nemmeno ad aprire bocca in preghiera.
Una di quelle sere fu predicato su di un brano della bibbia (vangelo di Luca 7:14) in cui si parlava di Gesù che risuscita un ragazzo morto, semplicemente dicendogli “ragazzo, dico a te, alzati “. Ricordo che mai una predica mi aveva toccato così tanto; per la prima volta dopo tanti anni sentii qualcosa dentro di me che da morta ritornò a vivere.
In quella sera mi resi conto dei miei sbagli, chiesi perdono a Dio e tra tante lacrime, di pentimento e gioia nello stesso tempo, accettai Gesù. Mi sono sentito riavvicinato a Lui, una presenza nuova dentro di me.
Tornato, raccontai in chiesa quello che mi era successo, quello che avevo provato e dissi semplicemente che non capivo cosa fosse accaduto in me ma sapevo che ero stato toccato da Dio.
Rimanendo pur sempre l’unico ragazzo evangelico del paese, avevo difficoltà a seguire Dio pienamente. Mi interessavo molto di Dio ma nello stesso tempo non volevo lasciare le vecchie amicizie.
Un giorno fui invitato dai miei amici ad andare in discoteca. Uno di loro mi aveva assicurato un passaggio in macchina. I miei genitori mi sconsigliarono di andare ma io non ci trovavo niente di male e insistetti dicendo loro: “Se Dio me lo permette ci andrò”. Il vero problema in quell’occasione non era né la discoteca né le vecchie amicizie, ma che Dio non era ancora al centro della mia vita.
Andai il giorno seguente da quell’amico per dare la conferma ma per tutto il giorno non lo trovai. Venne lui da me in serata e, già pronto per andarsene in discoteca, mi disse che era spiacente ma non poteva più accompagnarmi.
Ricordo che salii nella mia cameretta, chiusi la porta a chiave, presi la bibbia (che ancora conoscevo pochissimo) e con gli occhi chiusi, cominciai a sfogliare una dopo l’altra le pagine ed intanto ripetevo una semplice preghiera: “Dio, tante volte mi hanno raccontato che rispondi attraverso la bibbia, adesso ti prego, devo sapere se stasera sei stato veramente tu ad impedirmi di andare con i miei amici. Ti prego, rispondimi”.
Dopo un pò ho sentito di nuovo quella dolce ma forte presenza in me, come quella che avevo avvertita tempo prima al campeggio e mi fece capire che dovevo aprire gli occhi e leggere.
In quell’istante, aperti gli occhi, mi trovai col dito puntato in questi versi:
(Proverbi 22:17-21) “…ho voluto istruirti oggi, sì, proprio te, perchè la tua fiducia sia posta nel Signore…”. Quella sera Dio mi diede una risposta a tu per tu lasciandomi veramente stupito! Lì mi arresi totalmente a Lui e ringraziandolo in preghiera presi la decisione di seguirlo pienamente e di farne il centro della mia vita.
Ringrazio Dio per come in questi sette anni, nonostante i miei sbagli, mi ha accompagnato ed è stato fedele alla sua Parola.
Caro lettore, non aspettare ancora; fai anche tu l’esperienza di incontrare Dio nella tua vita. Leggi la Bibbia e accetta Gesù come tuo personale Salvatore. Solo allora comincerai a vivere veramente in comunione con il tuo Creatore e potrai chiamarlo Padre.

Gianluca

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